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Michele Palaia, un martire della sofferenza!

Il 27 dello scorso mese di giugno del corrente anno 2012 veniva a mancare all’affetto dei suoi cari il maestro elementare Michele Palaia. Alla ferale notizia unanimi furono il compianto, la commozione di quanti lo avevano conosciuto! Prova ne fu la partecipazione corale di amici, conoscenti ed estimatori alle esequie che ebbero luogo nella Chiesa Parrocchiale di Santa Maria delle Nevi.

Il maestro Michele Palaia da tempo soffriva di una grave disfunzione metabolica.

Le sofferenze a cui fu chiamato, la conseguente sua dipartita anzitempo, in una parola, la sua vicenda umana ci inducono a delle considerazioni o riflessioni in retrospettiva.

Quella di Michele Palaia fu una famiglia messa a dura prova!, funestata nel tempo da gravi e luttuosi eventi, prima l’immatura scomparsa del genitore, in seguito la perdita di una giovanissima sorella!

 Come gli odorosi e variopinti fiori si schiudono alle gocce di rugiada del mattino e si aprono alla benefica luce del giorno in tal guisa Concetta, Michele e Rosa – altrettanti fiorellini sorti nell’ … aiuola di famiglia – fidando nelle cure amorevoli di mamma e di papà si affacciavano alla vita e ciascuno sognava il proprio avvenire!

Ma venne un giorno, non fosse mai venuto!, papà Peppino partì senza ritorno, … e Concetta, Michele e Rosa restarono … implumi, quali augelletti soli e indifesi!

E, sì, Peppino Palaia, il loro papà, aggredito da malattia che non consentì alcuna prova di appello, lasciò nel … nido i tre bambini.

Se pur piccoli, li ricordiamo in gramaglie insieme alla mamma e a vederli suscitavano tanta tenerezza!

Toccò a mamma Marriuzza fare anche da papà e, accogliendo la nuova situazione con cristiana rassegnazione, si diede da fare e così come le sue condizioni, le sue possibilità, le circostanze le consentivano mandava e mandò avanti la famigliola. E i sacrifici di mamma Marriuzza furono coronati da successo, Concetta, Michele e Rosa divennero bravi ed amati insegnanti e furono la consolazione di mamma.

E la famigliola andava avanti d’amore e d’accordo.

Tutti per uno e uno per tutti non era e non fu un vacuo motto, ma la pratica di tutti i giorni! E Michele era l’idolo della famiglia, era il centro delle attenzioni sia di mamma sia delle sorelle. Concetta e Rosa, infatti, erano disposte a tutto per il fratello, in favore del quale spesso cedevano il passo!

 Per la famigliola, già, duramente provata sembrava si annunziasse un periodo … tranquillo … di serenità! Sembrava che dopo la tempesta fosse sopraggiunta la quiete! Non fu così! Di breve durata fu quella che sembrava una favola!Il tranquillo idillio familiare venne ad essere infranto, gravemente e segnatamente ancora una volta!

La buona, la simpatica Rosa, bella d’aspetto e buona d’animo!, sogno recondito di ogni giovane dell’epoca, irrimediabilmente si ammalò!

Unanime fu la commozione in paese!  

 Tali luttuosi eventi non potevano non lasciare in Michele, persona sensibilissima,  un segno!

Michele era, infatti, di poche parole, dall’aspetto pensieroso, atteggiato quasi sempre in una espressione composta e pacata. Però, nel contempo è da dire che se stimolato e in un approccio di dialogo manifestava un carattere aperto che esprimeva nella solarità del suo ampio sorriso ed era pronto alla battuta, a quella tipica che ricorda la verve delle comitive venatorie che Michele non disdegnò di frequentare!

 Ancora una volta sembrò che l’avversa fortuna si fosse stancata di perseguitare la sua famiglia! Sembrò che i tetri nembi forieri di tempesta … di lutti che lo ebbero profondamente colpito negli affetti più cari – anche se sempre presenti ai suoi occhi, alla sua memoria, al suo cuore- costituissero un triste ricordo del passato!

Michele, intanto, con la Signora Concetta, anch’ella maestra e che scelse quale compagna della sua vita, aveva tirato su una bella famiglia.

Papà Michele e mamma Concetta andavano appagati. E, sì,  Giuseppe e Maria Elena con il loro buon esito negli studi avevano coronato di successo i sacrifici dei loro genitori.

Però, la tranquillità della famiglia viene ancora una volta turbata! Michele si ammala e il decorso della malattia non dà adito ad alcuna speranza.

Anche se non più giovane, ma nemmeno avanzato negli anni, quando ancora gli rimaneva tanto da programmare per il futuro, Michele lascia il servizio, nella cosciente consapevolezza che non gliela poteva ulteriomente fare!

Michele era una persona profondamente e fondamentalmente buona! Manteneva e mantenne buoni rapporti con tutti, sia con i colleghi sia con gli alunni e le loro famiglie.

A proposito degli alunni amiamo ricordare una … semplicità pregna di tanto significato capitataci tempo addietro:

-         Chi è il tuo maestro?

Subito ad alta voce la candida risposta dello scolaretto:

-         Il maestro Michele!

Quanta intensità di affetto nell’indicare il maestro con il solo nome di battesimo!

 Michele!, sapevamo del tuo stato di salute ed idealmente ti eravamo vicini, ti accompagnavamo con le nostre apprensioni, le nostre speranze, le nostre preghiere! Ci sentivamo vicini a tutta la tua famiglia chiamata ad assistere al tuo Calvario!

Quando incontravamo qualcuno dei tuoi famigliari ci astenevamo dal chiedere tue notizie, pensavano che anche con le nostre sofferte richieste li avremmo sottoposti  ad ulteriore afflizione, ma loquace era il nostro silenzio, parlavano i nostri sguardi, i nostri occhi!

Che le tue sofferenze ti siano state di catarsi e tu abbia avuto il premio a cui ogni anima umana anela, di godere della Misericordia di Dio!

 Da queste colonne rinnoviamo le nostre sentite condoglianze e le espressioni della più viva e sentita solidarietà alla fedele ed amata sposa, a Giuseppe e Maria Elena che furono gioia e consolazione di papà Michele, e alla sorella, la Sig.ra Concetta, che al suo Michele voleva e volle … tanto… tanto bene, ai parenti tutti!

Categoria: Non dimentichiamo  Commenti Disabilitati

 Inaugurata  la  “GROTTA della MADONNINA”

 

     

Anche Girifalco, si fa per dire, ha la sua “Grotta di Massabielle” dove si ricorda l’apparizione della Madonna a Bernardette avvenuta nel febbraio del 1858.

Nell’ampio antro che si incunea nel costone detto della Cefaleddha è stata sistemata una fedele copia del gruppo statuario esposto alla venerazione nella Grotta di Lourdes, l’immagine della Madonna e della pastorella in atto di adorazione della Vergine.

E’ stato creato, così, un … “Sito” di richiamo a carattere …religioso, spirituale. E manco a dirlo la conformazione e la morfologia dei luoghi richiamano la grotta e l’esplanade di Massabielle!

 La cerimonia di inaugurazione è avvenuta sabato 26 maggio 2012 con la celebrazione della Santa Messa officiata dai Rev.mi Parroci Don Antonio Ranieri e Don Orazio Galati alla presenza di un pubblico delle grandi occasioni.

La devozione alla Madonna di Lourdes a Girifalco non è occasionale, è radicata nella comunità. Ad oggi si registrano sia pellegrinaggi collettivi organizzati nel passato sia tuttora singoli devoti  che si recano in pellegrinaggio nella Città d’Oltralpe.

 Ci sia consentita una digressione.Forse il primo a recarsi in pellegrinaggio da Girifalco a Lourdes fu negli anni ’30 del Secolo scorso Don Ciccio Palaia (12.12.1902/21.04.1978), un Chierico che in prossimità di prendere gli Ordini Maggiori, perse la vista.

Don Ciccio!, di quel vostro pellegrinaggio, a noi  all’epoca giovanetti ne parlavate tanto con dovizia di particolari. Torna  alla mente la domanda che poneste al confratello non italiano che oltrepassato il confine  vi si offerse compagno di viaggio se per caso parlasse in lingua latina: Scisne latine loqui?

 

Quanto si era lontani dallo …Do you speak English?

 Le due statue sono ex-voto offerte da devoti di Girifalco: l’ una, la Statua della Madonna, dal Sig. Salvatore Cristofaro e famiglia, l’altra, Bernadette, dalla famiglia Migliaccio-Milano.

 L’iniziativa di rendere la Grutta de Cefaleddha in un punto di preghiera e di …raccoglimento spirituale dalla comunità locale è stata accolta con grande entusiasmo.

E, poi, non dobbiamo sottacere che la  “Grutta de Cefaleddha” per la singolare e significativa iniziativa ora costituisce una particolare attrazione ed interesse verso il centro storico!

Alla fine di queste note non possiamo non esprimere il nostro modesto plauso al personale dell’Ufficio Tecnico Comunale per l’indovinata ed intelligente progettazione tesa a recuperare in un modo tutto particolare una zona che sembrava inesorabilmente condannata al degrado assoluto!

 

 

  

 

 

 

Categoria: Società civile  Commenti Disabilitati

“In sul calar del sole”

(Dalla campagna verso casa nel secolo passato)

Nel secolo passato vi era una moltitudine di contadini che non disponendo di un mezzo di trasporto in uso all’epoca – carro, traino,o animali da soma  cavalli, muli, asini -  si servivano del “cavallo di San Francesco“, andavano a piedi. Trasportavano le proprie cose sulla testa, se donne, sulle spalle, se uomini. Adulto o minore, uomo o donna, nessuno tornava dalla campagna “scarico“, con le braccia penzoloni. Ognuno, secondo la propria condizione o età, doveva portare qualcosa: un fascio d’erba sotto l’ascella, panieri colmi di frutta fresca appena colta, pali o tronchetti sulle spalle, fasci di legna d’ardere sulla testa o cesti colmi di prodotti di stagione, nonchè a spalla gli attrezzi di lavoro.

 A sera scendeva dalla montagna una folta schiera – variopinta e variegata per sesso, età e abbigliamento -  che, così come una lunga fila di previdenti formiche, si avviava verso il paese.

Era una serpentina umana che partita dalle contrade che erano state raggiunte ai primi albori andava sempre più infittendosi lungo il percorso con quelli che sbucavano dai viottoli o dalle vicinali laterali che confluiscono sulla strada principale.

Scalpitìo di zoccoli, forti passi di scarpe chiodate, parlottìo si mescolavano in un unico concento a volte interrotto da chi dava voce al proprio figlioletto che attardatosi lungo la strada gli era scomparso dalla vista !

 Camminavano e parlavano, dialogavano su tutto e di tutto: ricordi della vita militare, commenti sul raccolto, informazione sui movimenti della luna, e così via. Era un modo come “non vedere “,o “non accorgersi” che la strada era lunga e poco agevole.

Lungo il percorso vi erano i “mentituri “. Sul macigno de l’(Arciuamu) l’Ecce Homo -ora rimosso-, o alla siepe del Castaneto, sotto a “cruciddha“, posava, ciascuno, il proprio fardello per riprendere fiato e qui, in questi posti di sosta, i discorsi si infittivano: … ci si informava, per esempio, dei parenti che si trovavano nell’America ricca, Nord-America, o in quella povera, America del Sud; se avevano scritto quelli che erano andati nel Cannataro, Canada, e così via.

Intanto il sole volgeva al tramonto, già tutta l’aria imbruniva, tornava azzurro il sereno, e tornavan l’ombre giù da’ colli e da’ tetti al biancheggiar della recente luna e lesti riprendevano il proprio fardello. La squilla dall’alto del Campanile di San Rocco, intanto,  dava il segno che la giornata volgeva alla fine. Si segnava, a quei bronzei rintocchi, quell’umanità laboriosa ed affaticata,e non mancavano implorazioni alla Vergine Santa ed intensi sguardi rivolti al cielo! La giornata iniziata al segno del “mattutino” aveva termine con quello dell’Ave Maria e ciascuno pensava al sospirato e meritato riposo!

Ultime tappe il Vottandieri, per quelli che andavano verso la Piazza, a sud del paese, e la Cannaletta, per quelli che andavano verso il Piano.

Al Vottandieri o alla Cannaletta le ragazze si mettevano le scarpe, si davano un’aggiustata alla persona, se di stagione, si davano una rinfrescata ed evitando le strade principali si avviavano verso casa.

Categoria: Echi del passato  Commenti Disabilitati

      CHIESA e ArciConfraternita del SS.mo ROSARIO

(Girifalco – Cz -)

La costruzione della Chiesa del SS.mo Rosario è posteriore al terremoto del 1783. Nella “Lista di Carico” al capitolo “Fabriche Religiose” non ne viene fatta menzione. Lo si desume da una memoria inviata al Vescovo di Squillace del Priore del tempo, Avv. Antonio Azzariti-Bova, in data 29.09.1920 nella quale si legge che ” in seguito alla promozione della Chiesa dei Padri Domenicani a Parrocchiale del paese, i confratelli con il lavoro e con tanti sacrifici ” ne costruirono una nuova dedicandola alla Beata Vergine del Rosario. E’ appena il caso di ricordare che l’attuale Chiesa Matrice divenne parrocchiale in seguito al terremoto del 1783 che distrusse i Pioppi Vecchi e le due Chiese che, attaccate l’una all’altra, sorgevano in quel rione. La Confraternita che ha sede nella Chiesa è, quindi, anteriore alla Chiesa stessa. Dai documenti esistenti in Archivio si rileva che in data 14.09.1778, sottoscritta da 55 confratelli con in testa il Priore Patrizio Bonelli, fu inoltrata alle competenti Autorità di Napoli richiesta di “Real Assenso” e sulla fondazione e sulle norme statutarie. Il “Real Assenso” fu concesso in data 19.01.1779 a firma di Matteo Gennaro Vescovo di Cartagina. La Confraternita sino a quando non fu costruita la Chiesa ” ebbe vita sotto la protezione dei Padri Domenicani che l’accolsero per tanti anni nella loro Chiesa“. Inoltre, con Regio Decreto n° 1133 del 19.04.1937, nei confronti del Sodalizio, fu emesso provvedimento di “Dichiarazione Formale dei Fini”.

Trascriviamo la richiesta del “Real Assenso”:

Li sottoscritti Fratelli della Laical Congregazione del SS.mo Rosario della Terra di Girifalco in provincia di Catanzaro prostrati ai piè del Real Trono di V.M…come per buon governo della Congregazione medesima hanno formato alcuni capi di regole: Supplicano impertanto compartirli Vostro Real Assenso, e beneplacito per maggior fermezza della medesima non solo sopra le suddette regole, ma pure sulla fondazione di essa Confraternita; ut Deus P…

Patrizio Bonelli Primo Priore supplico come sopra

Vincenzo Bonelli Secondo Priore

Tommaso Basile Tesoriere

Giuseppe Bonelli Segretario

Don Giuseppe Giampà

Giovanni Zaccone Mastro di Novizzi

Sacerdote Paolo Stranieri

Don Carlo Antonio Bongiorno

Sacerdote D. Clemente di Cristofaro….???

Sacerdote Pier Maria Conte

Sacerdote Don Pietro Antonio Catalano

Don Giuseppe Maria Misuraca

Don Vito Migliaccio

Notaio Francesco Bova

Don Giuseppe Marra

Don Vito Antonio…

Mastro Giovanni Bova

Don Carlo Magno

Michele Marinaro

Mariano Marinaro

Gregorio Rosso

Giovanni De Filippo

Giuseppe Stranieri

Giovanni Fragola

Cosmo Scicchitano

Vincenzo Longo

Cosimo Fodero

Francesco Vaiti

Salvatore Giampà

Segno di + di Andrea Saraceno

Segno di + di Andrea Migliaccio

Segno di + di Antonio Fragola

Segno di + di Antonio Cristofaro

…di Vincenzo Loiarro

…di Antonio Bonelli

…di Antonio Catalano

…di Cosimo Melina

…di Bruno Cilurzo

…di Bernardo Nesci

…di Bruno Nicotera

…di Domenico Vonella

…di Domenico Sestito

…di Domenico Gangale

…di Domenico Catricalà

…di Domenico Cilurzi

…di Domenico Stranieri

,,,di Domenico Antonio Defilippo

…di Tommaso Ferraina

…di Giuseppe Palaia

…di Paleologo …

…di Michele Nicotera

…di Michele Catalano

…di Matteo Stranieri

…di Mariano Defilippo

…di Michele Signorelli che li sudetti Fratelli soscriventi siano tali, quali il di cui carattere a me è ben cognito; e che li croci segnati tali sono pure e da me e da loro volontà sotto segnate che costituiscono la maggior parte dei Fratelli di detta Confraternità.

Lo testifico io, onde rogato per Girifalco li quattordici settembre 1778.

Ego Notarius Giuseppe Bonelli Terrae Girifalci manu signaque proprius.

 

REGOLE PER LA CONGREGAZIONE DEL SS.MO ROSARIO DELLA TERRA DI GIRIFALCO IN CALABRIA ULTRA

 

Prima Regola

Una tal Congregazione dovrà essere regolata dall’infrascritti officiali, cioè dal Priore, da due Assistenti, cioè primo e secondo, da un cassiere, Segretario, da due esattori, dal Maestro dei Novizi, e da due Sagristani. Che in detta Congregazione si dovranno considerare due classi: la prima, di quelli che pagano ogni mese tornesi tre per cadauno, quali in tempo della loro morte debbono godere i suffragi, esequie, e sepoltura purchè muiono in corrente, mentre morendo contumaci dopo un anno e mesi due restando di tutto esclusi, e dovendo godere, devono gli eredi pagare tutto l’attrasso. E la Seconda, di quelli che non pagano, ed in morte non avranno se non che la carica delle opere buone, che si faranno li Fratelli per tre Domeniche consecutive nella Congregazione e questi non avranno nè voce attiva, nè voce passiva.

Seconda Regola

Che l’elezione dell’Officiali si facesse il primo giorno dell’anno, nel modo seguente:

Il Priore che termina l’anno del suo governo dovrà nominare tre Fratelli dei più assidui, probi, e timorati di Dio, e questi un dopo l’altropassarsi per bussola segreta dei Fratelli e chi di questi tre avrà maggior numero di voti, cioè di uno di più della mettà de’ congregati, resterà eletto Priore, ed essendo tutti e tre esclusi, dovrà esso Priore far nuova nomina fintantocchè sortirà canonicamente l’elezione suddetta, e sortendovi parità di voti si…dalla sorte, e lo stesso dovrà praticarsi per l’elezione del Primo, e Secondo Assistente, dovendo questi parimenti nominar tre Fratelli per ciascheduno; sortita sarà detta nuova elezione, se gli darà dai Fratelli il possesso col canto del Te Deum ed a nomina  del novello Priore, colla maggioranza dei voti segreti dei Fratelli si eliggeranno il Cassiere, ed Esattori, e due Fratelli per Razionali per la visura dei conti dei passati amministratori.

Nella Domenica seguente all’elezione il Priore novello col parere de’ suoi assistenti eligeranno tutti gli altri soliti Officiali subalterni. Colla spiega però che prima di darsi principio a detta nuova elezione il Segretario distribuirà a ciascuno Fratello due legni, uno……voto inclusivo, e l’altro voto esclusivo, e così dovrà praticarsi in ogni bussola, che si dovrà fare.

Il Cassiere nulla possa spendere senza il mandato sottoscritto dal Priore, da uno degli Assistenti, e Segretario; ed in mancanza del Priore, dal Segretario, e da ambi gli Assistenti; porchè però la spesa non oltrepassi la somma di carlini dieci; mentre eccedendo, si dovrà proporre ai Fratelli, a porsi in esecuzione quel che si risolverà dalla maggior parte dei Fratelli con bussola segreta.

Terza Regola

Che non si potesse ricevere Fratello alcuno meno di 18 anni; il quale dovrà formar memoriale al Priore, e questo commetterne l’informo al Maestro dei Novizi, ed avendone buona relazione si proponga in Congregazione e concorrendovi la maggioranza dei voti segreti dei Fratelli, si ammetterà al noviziato per sei mesi sotto la direzione di esso Maestro dei Novizi; elassi i quali, essendosi portato bene, colla stessa bussola segreta, a maggioranza dei voti si ammetterà alla Fratellanza, con dover portare in congregazione alla Vergine SS.ma un’offerta di cera secondo le possibilità del nuovo aggregato a titolo di entratura; e quelli della seconda classe nell’atto del loro ricevimento faranno l’istessa offerta di cera, e morendo dentro l’anno non potesse pretendere il suffragio delle messe, ma solamente l’accompagnamento, sepoltura, e carità delle opere buone, come sopra. E morendo dopo il primo anno debba godere di più il suffragio di dieci Messe, ed una cantata e la cera nelle pompe funerali a spese della Congregazione; godendo ancora mentre vive della voce attiva, e passiva. Ed ancora detto Fratello defunto, come, alla morte debba avere la recita del primo notturno dei Morti, colla Libera, suono di campane, ed applicazione del Rosario di quella mattina; e questo da farsi nella prima Domenica susseguente alla morte di detto Fratello; e devono confessarsi e comunicarsi.

Quarta Regola

Che il Padre Spirituale debba attendere alle cose dello Spirito, di confessare, predicare, e far’altre opere di pietà senza ingerirsi nelle cose temporali, e che sia amovibile a piacere dei Fratelli. Che il Priore debba ordinare tutte le cose appartenenti alla Congregazione. Che l’Assistenti prevedessero a governare in assenza del Priore. Che il Cassiere debba tenere presso di sè la cassa dell’introito del denaro che perverrà; contenere dentro l’istessa cassa li libri di introito ed esito.Che li due Esattori debbono esigere le rendite, le limosine, ed altro, e subito lo dovessero depositare in cassa, con ritenere presso di loro un libro del denaro consigneranno al Depositario,o sia il Cassiere, il quale debba in esso di suo carattere notare il giorno, somma, e causa di detto interesse, e il Depositario in fine nell’anno dare conto in mano dei Razionali. Si dovrà a detti Esattori, subito che saranno eletti far la consegna di tutte le robe della Congregazione, con l’intervento di tutti gli Officiali, affine di darne essi conto. Che il Maestro dei Novizi debba correggere i Novizi, osservare i di loro portamenti. E riferire tutto al Priore; ed inoltre notare tutti i Fratelli, che  mancano, e non assistono alla Congregazione e registrare i Fratelli nei respettivi luoghi.Che il Segretario debba diligentemente scrivere tutte le conclusioni si faranno, elezioni, e tutt’altro appartenente alla Congregazione, nella quale vi debba essere un’archivio con due chiavi, una da tenersi dal detto Segretario, e l’altra dal Priore; ed ivi conservassino tutte le scritture. Finalmente che li due Sagrestani debbano attendere all’altare della Congregazione: alle feste, alle Messe, spazzar la Chiesa, ed assistere alle esequie, e campane, e a tutte le altre cose appartenenti alla Sagristia.

Quinta Regola

Che tutti l’Officiali sopradetti non possano governare più di un anno; e volendo confermare più di un’ anno, debba ciò seguire con voto pieno, e non più di un solo altro anno; e che gli amministratori suddetti, e Razionali non siano debitori alla Congregazione.

Sesta Regola

Che ogni mattina di Domenica, Feste principali, nelle sere di Venerdì di Marzo, ed otto giorni nelli Santi Esercizi Spirituali dentro la Quaresima si dovessero i Fratelli congregare dopo tre tocchi di campana……si principieranno l’opere di pietà, si dovesse leggere un libro divoto, e indi si principierà la Congregazione, con recitarsi un notturno e Laude dell’Officio piccolo della Vergine SS.ma, e dindi una terza parte di Rosario con le solite Litanie; in qual tempo si celebrerà la Messa; ed infine si debba dire il De Profundis per l’anima dei Fratelli defunti; nel giorno però della SS.ma Vergine del Rosario, ed in tutte le altre feste della Medesima, prima Domenica di ogni mese che dovrà esporsi il SS.mo, nelle quaranta ore…oltre di dover assistere tutt’i Fratelli suddetti dalli primi fino alli secondi Vesperi dovranno fare la Comunione Generale; e non venendo alcun Fratello in detti determinati giorni alla Congregazione senza causa, per la prima, e seconda volta sarà mortificato dal Priore discretamente, e mancando la terza volta si raddoppia la discreta mortificazione, e per due altre mancanze consecutive sia privo di voce attiva, e passiva; e se nonostante seguitasse a mancare…la maggioranza de’ voti segreti dei Fratelli, sia subito cassato dalla nota.

Settima Regola

Che nel giorno della Beata Vergine del Rosario, nel giorno di Pasqua dovendosi fare le processioni solenni con la statua di Maria SS.ma e Nostro Signore Resuscitato, come anche la sera di Giovedì Santo l’altra Solita……………colla Vergine Addolorata ed altri Misteri della Passione del Signore non che l’altra del SS.mo Sagramento nella Domenica infra ottava S. Corporis Christi, e nella fine delle quarantore, ed altre Processioni in ogni prima Domenica del mese, debbono tutti dopo il terzo suono della campana radunarsi, vestirsi di sacco e mozzetta con divozione ed edificazione del Popolo; e se detti Fratelli non assistono in detto tempo senza…causa dovranno pagare grana cinque di pena.–

 

*** Dalla “Lista di Carico” compilata per conto della Cassa Sacra all’indomani del Terremoto del 1783.

Cappella del SS.mo Rosario ff. 463-464

Rendita in denaro da Censi Bullali:

1)      Er. Di Vito Prejanò Peduto per capitale di ducati sei pagano in ciascun mese di agosto il censo bullale di grana 36.

2)      Er. di Rocco Migliaccio fu Giovanni versa per capitale di ducati 4, paga ut supra grani 24.

3)      Giovanni Signorello e Tommaso Saraceno per capitale di ducati 4 pagano ut supra grana 24.

4)      Rocco Trifari di Nicola per capitale di ducati sei paga ut supra grana 36.

5)      Er. di Domenico Palaia per capitale di ducati 5 pagano ut supra grana 36.

6)      Francesco Marinaro Toccio per capitale di ducati 4 paga ut supra grana 24.

7)      Mastro Francesco Antonio Giglio per capitale di ducati sei paga ut supra grana 36.

8)       Domenico Trifari di Nicola per capitale di ducati 5 paga ut supra grana 30.

9)      Giuseppe Morello per Rocco Signorello per capitale di ducati 7 paga ut supra grana 42.

10)  Mastro Tommaso Stranieri per capitale di ducati sei paga ut supra grana 36.

11)  Paolo Vitaliano per capitale di ducati 10 paga ut supra grana 60.

12)  Stranieri … per capitale di ducati 8 paga ut supra grana 48.

13)  Cosmo Vonella per capitale di ducati 8 e grana 50 paga ut supra grana 51.

14)  Stefano Vonella per capitale di ducati 6 paga ut supra grana 36.

15)  Andrea Saraceno per capitale di ducati 11 paga ut supra grana 66.

16)  Domenico Catalano di Antonio per capitale di ducati sei paga ut supra grana 36.

I Censi Bullali erano dei “legati” con i quali ci si assicurava la celebrazione di un determinato numero di Sante Messe di suffragio allorchè si era passati a miglior vita. Dall’elenco suesposto si rileva che nel mese di agosto nelle casse della Confraternita affluivano 621 grana, che corrispondevano a ca sei ducati.

 

Notarelle d’Archivio e di nostra memoria

La Congrega del SS.mo Rosario non dispone di un Archivio o meglio non si ebbe mai cura di istituirlo, comunque dalle carte che fortunatamente ci sono arrivate e ricorrendo ai nostri ricordi proponiamo qualche notarella riguardo i Priori che ressero il sodalizio nel secolo passato: Cav. Antonio Azzariti-Bova, Cav. Michele Catuogno, Dott. Pietro De Filippo.

*** Il Cav. Antonio Azzariti-Bova, o meglio il capitano Azzariti – grado gerarchico militare che ricoprì nella Prima Guerra Mondiale durante la quale, si diceva, contrasse amicizia con il Maresciallo Pietro Badoglio – resse la Confraternita dal 1920 al 1935 e nel tempo fu coadiuvato dai Segretari Ferraggina Pietrantonio (verbale del 25.09.1927), Riccio Saverio (verbale del 24.06.1929), Ferraggina Domenico (dal 1931 al 1935 come da verbali).Il Priore Azzariti-Bova fu uno strenuo difensore dell’autonomia e degli interessi della Confraternita.Dalle carte emerge un contenzioso sul titolo di proprietà del terreno limitrofo alle due Chiese, la Matrice e la Congrega, vanamente sollevato dall’Arciprete del tempo, R. D. Raffaele Lentini. Il Cav. Azzariti-Bova svolgeva attività forense presso la Pretura di Borgia.

 

Riportiamo la composizione del Seggio Priorale così come l’abbiamo extrapolata da un verbale dell’01. 11. 1931:

 1- Azzariti Bova Antonio   Priore

 2- Rizzello Michele              I° Assistente

 3- Caliò Domenico               2° Assistente

 4- Ferraggina Raffaele         Tesoriere

 5- Conte Giovanni                Esattore

 6- Amato Salvatore              Esattore

 7- Defilippo Giovambattista Revisore

 8- Sergi Michele                   Revisore

 9- Olivadese Vincenzo         Procuratore

10- Ferraggina Vito                Procuratore

11- Ziparo Salvatore                Procuratore

12- Vonella Giuseppe              Procuratore

Segretario Ferraggina Domenico

Notazioni riguardo alcuni componenti:

Rizzello Michele, falegname, abitava in Via Marconi.Passò alla storia per la sua partecipazione alla Tragedia Sacra “La Passione di Nostro Signore” nella quale interpretò la parte di Gesù Cristo;

Caliò Domenico, commerciante con negozio di merceria in Piazza Umberto Primo, là dove oggi ha sede l’Associazione “Belle Epoque”;

 Ferraggina Raffaele, ricco possidente di Girifalco, abitava alla discesa per la Piazza (Piazza Vittorio Emanuele) nel Palazzo (ora) Cefaly;

Defilippo Giovambattista, ebanista e pittore con laboratorio in Via Roma. Affrescò la Chiesa della Congrega e suoi sono alcuni quadri che in essa si conservano.

Ferraggina Domenico, commerciante con negozio in Piazza Umberto Primo. Fece parte dell’Amministrazione Comunale e ricoprì la carica di Vice-Sindaco.

*** Il Cav. Michele Catuogno subentrò al Cav. Antonio Azzariti Bova e resse il sodalizio sino al Novembre del 1973, anno della sua scomparsa. Resse il Priorato con dignità e la sua vita fu una continua testimonianza. Dedicò la sua esistenza al culto della famiglia, del lavoro e della pratica delle virtù cristiane.

Ottimo padre di famiglia, instancabile lavoratore, uomo probo e timorato da Dio.

Nel lavoro vide l’elevazione umana, praticò le virtù civili e religiose, non negò la giusta mercede all’operaio e fu di esempio agli altri! Ci è gradito ricordarlo sul Sagrato della Chiesa, in attesa che il Padre Spirituale, Don Peppino Palaia, di nostra carissima memoria, desse inizio alla celebrazione della Santa Messa. Gli facevano ottima corona i collaboratori del Seggio Priorale, un gruppo di confratelli, che come Lui avevano fatto del lavoro una religione e che erano noti per la loro serietà e probità. Ci tornano alla mente le bonarie figure di Paolo Marinaro (Via Marconi), del Cav. Nicola Stranieri (Via Marconi), di Marco Vonella (Via Fontana), di Felice Ziparo (Via F.lli Bandiera).

Don Michele era originario di Montauro e si sistemò a Girifalco in seguito al matrimonio che contrasse con la N.D. Gemma Pellegrini.Si integrò ben presto nel tessuto sociale di Girifalco godendovi stima e fiducia, tanto da essere designato ad incarichi civili.Nell’immediato dopoguerra, negli anni 1943 e 1944. infatti, Don Michele fu sub-Commissario Prefettizio al Comune di Girifalco.

*** Il Dott. Pietro Defilippo resse la Confraternita del SS.mo Rosario per più decenni, sino al 2010, anno della sua scomparsa. A lui va ascritto il merito se la Chiesa della Congrega è stata rimessa a nuovo così come adesso la possiamo ammirare.Con ciò non intendiamo ignorare, sottacere la collaborazione che i Confratelli del Seggio Priorale hanno dato al Farmicista Defilippo.E’ innegabile, però, che esista una distinzione di ruoli! Non tutti siamo nelle…condizioni di conseguire gli stessi risultati. L’eterno interrogativo se siano i generali a vincere la guerra oppure i soldati!

Sarebbe stato più che giusto che al Priore Pietro Defilippo fosse dato il minimo riconoscimento per l’opera svolta. E non sarebbe stato inopportuno, riteniamo,  se da parte del Seggio Priorale vi fosse stata la sensibilità perchè sul marmo posto a ricordo della riapertura della Chiesa fosse stato impresso anche il nome del suo dinamico ex-Priore.Il nome di Pietro Defilippo avrebbe espresso qualcosa di pù … del dato temporale!

Per saperne di più sul Priore Defilippo vai alla Sezione Non Dimentichiamo di questo “Sito”.

*** Riportiamo per dovere di cronaca la composizione dell’ultimo Seggio Priorale Presieduto dallo scomparso Dott. Pietro Defilippo e la composizione di quello in carica:

Seggio Priorale scaturito dalle elezioni svoltesi nel marzo del 1993:

Defilippo Pietro              Priore

Palaia Saverio Rosario   Vice Priore

Olivadese Giuseppe        Tesoriere

Olivadese Leonardo

Palaia Raffaele

Rosanò Giuseppe

Stranieri Salvatore

Composizione del Seggio Priorale in carica in seguito ad elezioni di rinnovo avvenute il 17 Gennaio 2010:

Olivadese Leonardo    Priore

Palaia Raffaele            Vice Priore

Olivadese Giuseppe    Tesoriere

Procopio Ivan              Segretario

Ferraina Francesco      Assistente

Migliazza  Barbara      Assistente

Stranieri Rocco            Assistente

Non possiamo, però, non ricordare, se pur a brevissime linee, alcuni confratelli del passato che si dedicarono con abnegazione alla Confraternita:

Defilippo Leonardo, un commerciate con negozio di generi alimentari in Via Fontana. Proverbiale era il suo dinamismo ed il suo entusiasmo;       

Giampà Rocco, ex dipendente dell’OPP (ex Ospedale Psichiatrico Provinciale): Uomo profondamente buono, nonostante i suoi acciacchi lo affliggessero,  si dava sempre da fare e si può dire che  abbia dedicato una vita intera al servizio della Confraternita;

Palaia Rosario Saverio, preziosa ed, all’epoca, insostituibile era e fu la sua collaborazione, tanto da confondersi con l’istituzione stessa! Fece parte del sodalizio della Congrega sino agli anni ’90. Era un fine artigiano, un sarto dalle cui mani venivano fuori … veri capolavori! Abitava in Via Marconi.   

 

Fonti di riferimento:

- Archivio Storico di Catanzaro, Lista di Carico;

- Archivio Storico di Napoli;

- Carteggio c/o Congrega SS.mo Rosario di Girifalco;

- Girifalco, Territorio da leggere-Prog. di Educazione Ambientale-Scuola Materna ed Elementare Anno Scol. 1995/96;  – PagineBianche  Anno IV n° 4 (Aprile 2000).

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

 

Categoria: Ricerche d'archivio e non  Commenti Disabilitati

(ancora)  Dal Liber Mortuorum” della Chiesa Matrice ai Pioppi Vecchi

(1647<>1665)

Rilevazione di dati e situazioni

I Vecchi Registri di Stato Civile presenti nell’Archivio Parrocchiale di Girifalco costituiscono per la cittadina una preziosa documentazione di una epoca della quale, oltre ai predetti, niente è arrivato a noi. Ci riferiamo a quei Registri la cui compilazione fu messa in essere all’indomani del Concilio di Trento (1545-63).Dalle righe dei vari Atti – di nascita, battesimo, cresima, matrimonio e morte – viene fuori un fedele specchio socio-storico dei tempi passati. Il più antico dei predetti documenti risale al 1640. Si tratta di un Registro di nascita del quale ci siamo occupati negli anni passati e che abbiamo, già, proposto ai lettori di PagineBianche (cfr PagineBianche – Girifalco nel XVII Secolo – Anni 2000-01-02). La lettura che proponiamo ai nostri “Visitatori” è riferita al “Liber Mortuorum” della Chiesa Matrice che sorgeva ai Pioppi Vecchi e che rasa al suolo dal sisma del 1783 non fu più ricostruita. Il periodo preso in esame va dal 1647 al 1665. Dal Registro risulta che in meno di un ventennio si verificarono 538 casi di morte di cui 196 minori.

Dalla lettura emerge un metodo, ci sia consentito il termine, ragionieristico seguito nella stesura degli Atti per quanto riguarda e l’avvenuta o non somministrazione dei Sacramenti ai morenti e la riscossione o non del consueto obolo ad esequie celebrate.

L’ammalato, candidato a passare a miglior vita!, riceveva dal Parroco o da altro Ministro di Culto ad hoc autorizzato assistenza spirituale…completa. Le visite al capezzale dell’ammalato avvenivano con assiduità e metodicità, un giorno, l’infermo, veniva confessato, altro giorno comunicato, altro ancora veniva unto. Perchè chi ci legge abbia conoscenza diretta di quanto andiamo affermando riportiamo lo stralcio di un Atto di Morte che fra i tanti abbiamo preso a caso: ” …mihi D. Ottavio Foresta Archipresbitero confessa die 2° Augusti, et Sant.mo Viatico refecta die x8, et Sacra Olei Unctione fuit roborata per me p.tto eodem p.tto die.(04.06.1648)”

Però, nei casi di morte improvvisa e, quindi, il defunto non aveva potuto ricevere, da vivo, la consueta assistenza spirituale dalla stesura dei relativi Atti sembra che il Parroco della Matrice ai Pioppi Vecchi disponesse di uno schedario al quale, alla bisogna,  sarebbe ricorso per verificare se, quando e come il defunto in vita si fosse accostato ai Sacramenti:

(08.11.1647) … confessus pluries in sua infirmitate … ob repentinam mortem non fuit sacra unctione roboratus.

(04.06.1648)…confessus fuit in Paschate, et postea in Iubileo comunionem accepit.

(28.10.1648) …quam ob periculum vitae … Caterina Ierro baptizzavit.

(11.01.1649) … et Sanctissimo Viatico non fuit refectus ob ulcirem gravissimam in eius ore et ob periculum irriverentiae.

(00.12.1649) … quem vitae baptizzavit Elisabetta Sergi in periculo, articolo mortis.

(06.11.1650) … et propter mortem improvvisam nulla alia Sacramenta administrata illi fuerunt.

(24.08.1651) … et quia constitit desatisfecisse praecp. paschalis delicentia Ill.mi Ordinarii…sepultus fuit …

(28.04.1652) … morte repentina sed paulo ante mihi Archipresbitero confessus…

(27.11.1654) … repente animam  Deo reddidit alsq Sacramentis, sed quia nobis constabat satisfecisse  praecepto paschali et pluries in anno solitus erat confiteri…

(11.12.1654) … refecta non fuit ob fluxum sanguinis ore nec S.O.U. roborata per repentinam mortis occupationem.

(05.06.1655) … repente sed quia singul. Mensibus … frequentabat sacramenta … et obediens erat praeceptis Ecclesiae…

(01.01.1656) … alsq Sacramentis ob imminentem mortis periculum sed quia constabat satisfecisse …

(22.04.1660) … et S.O.U. roboratus pridie qua moriretur.

(14.01.1661) … pluries in sua diuturna infirmitate confessus et SS.mo Viatico refectus et S.O.U. roboratus pridie qua moriretur.

Con analogo metodo ragionieristico veniva documentata la riscossione degli oboli … dovuti per la celebrazione delle esequte.In calce a ciascuno degli Atti vi è l’annotazione relativa alla esazione dei predetti oboli differenziati in entità a seconda dell’età del defunto.A scadenze stabilite e con metodicità un cursore o collettore inviato dal Vescovo provvedeva a ritirare la percentuale di spettanza alla Curia, ius mortuorum, e nell’occasione i diritti che il Vescovo vantava sulle festivita di Natale e di Pasqua.

Il collettore rilasciava formale quietanza apponendo relativa annotazione sullo stesso Liber Mortuorum.Riportiamo tutte le annotazioni che siamo riusciti a censire così come siamo stati in grado a leggere, a decifrare:

“Ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco Carlini ventiuno per il ius mortuorum per li retroscritti defonti … In fede 14 Aprile 1648 … “

“Al 28 Agosto 1648 mi ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco ducati sei … cinque … per il canonico  … per il ius mortuorum … “

“Mi ricevo dall’Arciprete di Girifalco ducati sette, carlini cinque per il ius mortuorum …  In fede 23 ottobre 1648″

“Al 26 febbraio 1649 Io … mi ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco ducati quattro e cinque … per il ius mortuorum di Girifalco In fede…”

“A10 Agosto 1649 … mi ricevo dall’Arciprete di Girifalco  … Carlini venticinque … ius mortuorum che spetta alla Mensa…..”

” Addì 13 Xbre 1649 in Girifalco Io D. Fabrizio Varano per ordine del Sig. … … mi ricevo dal … D. Ottavio Foresta Arciprete di Girifalco Carlini ventisei e mezzo in conto del ius mortuorum spettante alla Mensa Vescovile ql è d’hoggi indietro  … per pagare la fattura delli … della Ruccella e a fede del vero … dover consignare  appresso la cera… D. Fabrizio  Varano manuppa(?)”

“Addi 8 Marzo 1650 Io … Baldaia(?) mi ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco Carlini ventiuno et mezzo per il ius mortuorum In fede … Baldaia(?)”

“Io infrascritto ricevo dall’Arciprete di Girifalco carlini … In fede … 22. 06. 1650″

“Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco Carlini vinti incluso lo canonico e cera. Squillaci 14 Agosto 1650 D. Gio. Alfonso Lioi”

“Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco docati otto e grana vinticinque per li retroscritti defunti … la cera  … Squillaci 15 Agosto 1651 Alfonso Lioi Collettore(?)”

“A 21 di Marzo 1652 Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete di questa Terra di Girifalco Ducati nove tari tre e grana sette e mezzo per il ius mortuorum delli retroscritti defunti …”

“Io infrascritto Collettore (?) mi ricevo dal Sig. Arciprete di Girifalco Carlini vintiquattro per li retroscritti defunti come anco la quarta della cera et in fede Girifalco 17 agosto 1652 D. Crispino …”

“A 22 Gennaio 1653 Girifalco Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete Ducati sei e un Carlino per li retroscritti defunti come anco la cera et in fede … e più Carlini cinque per lo canonico di Natale 1652 et in Fede  D. Crispino …”

“A sei Maggio 1653 Girifalco Io Infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete Carlini cinque per il canonico di Pascha 1653 et in fede D. Crispino …”

“A 25 Gennaio 1654 Girifalco Io Infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete Ducati sei e mezzo , un carlino per li retroscritti defunti e canonico di Natale 1653 come la cera in fede D. Crispino…”

“A 26 Agosto 1654 Girifalco Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete docati sette et un tari per li retroscritti defunti e il canonico di Pascha 1654 come anco la cera et in fede D. Crispino… “

“A 21 7mbre 1654 Girifalco  Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete docati cinque tari quattro e grani quindici per li retroscritti defunti come anco la cera et in fede D. Crispino… “

“Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete docati nove e carlini  tre per li retroscrittidefunti come anco la cera e il canonico di Natale 1654  D. Crispino”

“A 23 Aprile 1655 Girifalco Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete docati quattro, tari tre e grana quindici per li retroscritti defonti e canonico di Pascha prossima passata come anco la cera e in fede D. Crispino …”

A 11 Settembre 1655 Girifalco – Mi ricevo dal Sig. Arciprete ducati sei, tari quattro e grani cinque per li retro scritti defunti come anco la cera , et in fede D. Crispino.”

“A 23 Xbre 1655 Girifalco Io infrascritto mi ricevo dal Sig. Arciprete docati quattro, tari dui e grana cinque per li retroscritti defonti e canonico di Natale prossimo venturo come anco la cera et in fede il dì come sopra …”

“Mi ricevo dall’Arciprete di Girifalco Io infrascritto Giuseppe Vitale  … docati cinque e mezzo meno una cinquina per li retroscritti defonti et carlini cinque per lo canonico di Pasha lo ricevuto  assieme lo ius quartae della cera in fede di che 27 Aprile 1656 Syr Giuseppe Vitale”

“A dì 15 Giugno 1659 Girifalco Io infrascritto delegato da Mons. Ill.mo Vescovo ho ricevuto dal Sig. Arciprete di Girifalco Carlini quarantadui per le sud.te partite dei morti e Carlini cinque per il canonico di Pascha passata et in fede Francesco … Delegato”

“Si sono ricevuti dall’Arciprete di Girifalco Ducati quattro e tari quattro per il sud. Ius mortuorum et Carlini cinque per il canonico di Natale Girifalco 20 gennaio 1660″

“A 16 Agosto 1660 Girifalco … dall’Arciprete di Girifalco Carlini vinti … per li retroscritti defunti e canonico di Pascha prossima passata e in fede D. Crispino …”

“A 14 Gennaio 1661 Girifalco … mi ricevo dal Sig. Arciprete docati nove tari tre e grana dui e mezzo per li retroscritti defunti e canonico di Natale prossimo passato come anco la cera et in fede D. Crispino …”

“A11 Gennaio 1662 mi ricevo dal Sig. Arciprete Carlini trentasei per li retroscritti defunti e la cera, e Carlini cinque per lo canonico di Natale prossimo passato. In fede Girifalco il dì come sopra D. … Crispino.”

“A 5 Maggio 1662 Girifalco dichiaro esser per intiero soddisfatto dal Sig.Arciprete delli defunti maturati per tutto Aprile e del canonico di Pascha prossima passata e della cera et in fede il dì come sopra D. …Crispino.”

“Io infrascritto dichiaro di essere stato satisfatto dal Sig. Arciprete per li retro scritti defunti così dalla somma del danaro come della cera … Girifalco 28 Settembre 1663 D. Gio. Paulo Spatea”

“A 4 Gennaio 1664 Io sottoscritto dichiaro di essere stato satisfatto dal Sig. Arciprete delli retroscritti defonti maturati  … così della somma del danaro come della cera dichiarando di più haver ricevuto il canonico di Natale prossimo passato et in fede Gio. Paulo Spatea”

“Squillaci 11 Aprile 1665 mi ricevo Io sottoscritto  … il ius mortuorum maturato dal 26 8bre 1664 in sin ad hoggi et la cera come ancora lo canonico di Natale e Pascha docati cinque e tari quattro e grana quattro …”

( Carlino, antica moneta del Regno di Napoli d’oro e d’argento coniata da Carlo I° d’Angiò nel 1278;

Ducato, moneta d’oro coniata dapprima a Venezia in seguito negli altri stati italiani;

Grana, moneta di rame napoletana coniata per la prima volta dall’imperatore Ferdinando II d’Aragona nel 1222;

Tarì, moneta d’oro araba e normanna della Sicilia. Subì nel tempo svalutazioni e modificazioni e rimase in circolazione fino al 1860, quando il Regno delle Due Sicilie venne unito al Regno d’Italia.

Alcune equivalenze:

10 grana = un carlino;

100 grana = un ducato

120 grana = una pezza o piastra;

10 carlini = un ducato;

1 tarì = 20 grana)

A questo punto ci sia consentita una digressione che ci rimanda con la memoria agli studi fatti in gioventù.Le nostre reminiscenze si riferiscono al  “Dialogo dei Morti” di Luciano:

Di là dallo Stige si svolge un violento alterco fra Caronte e Menippo, arrivato da poco. Caronte esige con grida minacciose l’obolo, Menippo, che non può pagarlo perchè non ce l’ha, risponde con minacce e satiriche proposte:

- Paga, o maledetto, il nolo!, grida il traghettatore infernale al filosofo Menippo.

Forse è da attribuire a questa cultura l’uso invalso nel passato di introdurre qualche spicciolo nella bara o nelle tasche del vestito del defunto!

La meticolosità con la quale Il Parroco annotava in calce agli Atti l’avvenuta esazione  degli oboli e la metodocità con la quale la Curia Vescovile provvedeva all’esazione del ius mortuorum ci rivelano indirettamente un aspetto triste della società dell’epoca, la povertà!

Molti defunti, lo si desume dai relativi Atti di Morte, ob nimiam/notoriam paupertatem furono…traghettati, ricevettero il Viatico per l’Aldilà gratis et misericorditer oppure ob amorem Dei:

(31.08.1647) … pro paupertate caruit quarta.

(09.04.1648) … misericorditer ob nimiam paupertatem ?????

(02.08.1648) … caritatem propter notoriam eius paupertatem.

(06.02.1649) … ob eius èpaupertatem.

(23.02.1649) … et per nimiam paupertatem gratis et misericorditer.

(22.05.1649) … Sacri Olei unctione roboratus per me pr.cto (Archipresbitero) misericorditer propter suam notoriam paupertatem.

(27.09.1649) … sacri olei unctione fuit roboratus per me praed.cto gratis et amore  Dei pro sua paupertate.

(31.12.1649) … caruit quarta cerae pro paupertate.

(16.10.1650) … et Sacri Olei unctione roborata per me pre.cto, et ob eius notoriam paupertatem gratis.

(06.11.1650)  … et … amore Dei sepultus quia pauperissimus fuit.

(12.03.1651) … Curtalensis pauperissima.

(14.01.1661) … ob amorem Dei.

(10.03.1664) … mendicans…et ob amore Dei.

Con disappunto abbiamo rilevato che nel periodo preso in esame si verificarono casi di morte violenta:

(24.09.1647) … necatus fuit in loco dicto la Nucarella … cum Licentia Vicarii Squillacensis sepultus fuit;

(03.01.1648) … necatus fuit a la Montagna …;

(07.05.1648) … iugulatus fuit … quasi misericorditer pro me e pro D.no…;

(04.06.1648) … ex rupe corruit … et de Licentia admodum … Illmi Vicarii Episcopalis…;

(06.09.1649) … necatus fuit i loco dicto la Nucarella a Malandrino …;

(01.09.1649) … necata fuit  in loco dicto Scugnetto…sepulta fuit de Licentia …;

(14.10.1652) … obiit suspensus in ligno ….

Ministri di Culto

(rilevati dagli Atti)

Secolari:

R.D.Ottavio Foresta Archipresbiter (cfr.A.1647<>1650)

R.D.Francesco Muzzì Archipresbiter (cfr. A.1650<>1665)

D. G. Matteo Conestabile (cfr. A. 12.10.1659<>17.02.1663)

R.D. Agazio Megna (cfr. A. 11.12.1655)

R. D. Matteo Morica di Amaroni (cfr. A. 31.07.1650)

R.D. Francesco Muzzì (cfr. A. 24.01.1654)

R.D. Francesco Occisano (cfr. A. 01.09.1653 <> 10.02.1665)

R.D. Ferdinando Russo (cfr. A. 21.09.1648)

D. G.ni Battista Salerno Cappellano Terrae S.ti Florii (cfr. A. 06.11.1650)

Dell’Ordine Monastico o Conventuale

Padri Predicatori di San Domenico:

P. Priore S.M. Gratiarum P.P. ( cfr. A. 06.06.1664)

R.P. fr. Agostino de Zagarise ( cfr A. 28.08.1652)

R.P. fr. Domenico (cfr A. 05.10.1649)

R.mo Fr. Geronimo (cfr. A. 12.10.1659)

R. P. fr. Silvestro e Grutteria ( cfr. A. 22.09.1652;06.11.1652)

R. P. Fr. Tommaso a Borgia (cfr. A. 13.10.1660;06.04.1662)

Fr. Andrea Girifalci (cfr. A. 03.01.1648)

Fr. Andrea de Pedavoli (cfr. Atti 10.12.1654<>28.02.1656)

Fr. Bartolo Catacensis (cfr. A. 01.08.1648)

R. Fr. Carlo ex Catanzaro (cfr. A. 28.09.1653)

Fr. Daniele (cfr. A. 22.02.1649)

P. Fr. Giuseppe a Borgia (cfr Atti 00.08.1655<>16.08.1655)

R.P.Fr. Michele a Girifalco (cfr. Atti 08.06.1652;04.08. 1664)

Religiosi:

Soror (monaca di casa) Clara Selimo (+ 13.10.1654)

Clericus Francesco Vitaliano (+ 11.09.1654)

Passim, qua e là per il “Liber Mortuorum

Originari di altri paesi:

Elisabetta … Casalis Iacursi (A. 24.10.1660)

Iannizzi Elisabetta de Pizzo (A. 01.09.1649)

Melina Giuseppe incola Curtalensis (A. 01.05.1650)

Barbuto Vittoria ex Argusto (A. 27.09.1649)

Nicotera Giovanni de Adamo/i (A. 02.09.1649)

Sianus Domenico di Nocera Paganorum (A. 03.01.1648)

*** In alcuni Atti abbiamo rilevato la conferma della reale esistenza nel passato della Chiesa di Santa Domenica nella quale trovarono sepoltura:

Elisabetta Iannizzi de Pizzo + 01.09.1649;

Dianora Defilippo + 04.10.1661;

Francesco Maccaroni + 20.06.1664;

Antonino Nesci + 20.01.1665

*** Dislocazione delle sepolture:

Chiesa Matrice ai Pioppi Vecchi…………235

S. Marie delle Grazie P.P. ………………..137

Chiesa dell’ Immacolata……………………..72

Chiesa di S. Antonio…………………………. 30

Chiesa di S. Domenica…………………………4

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Liber Tertius Matrimonio Iunctorum

Ecc.ae Parochialis S.Rocci Trae Girifalci

Proponiamo ai visitatori del nostro “Sito” la lettura che abbiamo fatto di un “Registro dei Matrimoni ” dell’exChiesa Parrocchiale di San Rocco in Girifalco.Si tratta del “Liber Tertius Matrimonio Iunctorum” ed abbraccia il periodo che va da Marzo 1675 a Gennaio 1693. 

Dalla lettura abbiamo rilevato che nel predetto periodo nell’ambito della Parrocchia di San Rocco furono celebrati 170 ca  matrimoni. Noi, però, non di tutti gli Atti siamo riusciti a fare una lettura completa ed esatta, molti Atti sono indecifrabili.Il documento storico, cioè il ” Liber …” che ci è arrivato risente molto degli effetti negativi dell’usura del tempo e soprattutto dell’incuria dell’uomo.  

Gli “Atti” venivano redatti secondo uno schema prestabilito:

“Anno Dni … die … mensis … denunciationibus praemissis tribus continuis diebus festivis quarum prima fuit die. … mensis … , secunda die …  mensis … tertia et ultima die  … mensis …  inter miss. Parrocchialium  Solemn. habita est nulloque leg.mo imped.to detecto Ego D.s … … Parochus ac Rector Par.lis Ecc.ae S. Rocchi Trae Girifalci  interrogavi  … … et … ..,. eorumque mutuo consensu habito solemniter per verba depnti matrim.o coniunxi, pntibus testibus notis ……postea eis ex ritu S.ae Matris Ecc.ae in Miss. Celebrat.ne Benedixi.”

Li definiamo impropriamente “ATTI“, ma in realtà sono brevi verbali, tutti dello stesso tenore e redatti in modo autonomo dai Parroci che si sono alternati nel tempo. I cosiddetti “ATTI“, infatti, non risultano controfirmati dai diretti interessati, gli sposi, nè dai testimoni presenti alla celebrazione del Sacramento. Alla carenza di carattere documentale, fa riscontro una ricca informativa circa la meticolosa e scrupolosa assunzione, da parte della Chiesa nella persona del Parroco pro-tempore, di tutte quelle precauzioni riferite ad accertare che vi fossero tutte le condizioni richieste perchè il matrimonio, che stava per essere celebrato, fosse canonicamente valido. Dell’intenzione dei “nubendi” viene in primis informata la comunità. Sino a pochi anni addietro, i Parroci ne davano notizia durante la celebrazione della Santa Messa, ripetendo tali avvisi o pubblicazioni di matrimonio per tre giorni consecutivi e festivi (denunciationibus praemissis tribus continuis diebus festivis).I fedeli che fossero stati a conoscenza di eventuali situazioni di canonico impedimento alla celebrazione del matrimonio erano tenuti sotto pena di scomunica a riverarle.Il Parroco, quindi, accertatosi che nessun impedimento di carattere canonico ostava alla celebrazione del Sacramento (nulloque legitimo impedi.to detecto) interrogava i “nubendi ” , i quali, avendo espresso in modo aperto e manifesto la loro volontà (eorumque  mutuo consensu habito solemniter per verba) alla presenza di testimoni di cui si aveva piena e certa conoscenza (praesentibus notis testibus) venivano uniti in matrimonio. Oggi le pubblicazioni di matrimonio vengono affisse agli “Albi“, sistemati agli ingressi delle Chiese.

Anche se trattavasi di una piccola comunità nella quale l’uno sapeva dell’altro non veniva tralasciata alcuna cosa intentata perchè il matrimonio venisse celebrato con tutti i crismi del Diritto Canonico. La cittadina all’epoca era divisa in due parrocchie, la Chiesa Matrice e quella di San Rocco. Eppure, quando il promesso sposo proveniva dalla Parrocchia della Matrice, le pubblicazioni venivano fatte contemporaneamente nelle due Chiese.Riportiamo ad esempio l’annotazione che abbiamo letto in calce all’Atto di Matrimonio di Sestito Gioacchino e Chiriano Maria: “Denunciationes huius matrimonii fattae sunt etiam a R. Sir Io.e Vaiti Archip.ro ac Parocho Ecc.ae Matricis cuius praed.s Ioachim erat  filius, nullumque oppositum est impedimentum ut ex eius scripto mihi constat”.

E’ appena il caso di fare presente che analogamente e a maggior ragione avveniva quando il promesso sposo era originario di altro paese. Leggiamo l’annotazione in calce all’Atto di Matrimonio di Domenico Spanò di Olivadi e di Domenica Furcumari di Girifalco:” Denun. huius matrimonii factae etiam sunt a R.mo D. Antonio  Volpe Curato ac Parocho Olivadi ut ex ipsius Parochi scripto mihi constitit in diebus pariter ut supra praedicti nulloque legitimo et canonico imped.to detecto.”

 

Passim, qua e là, per il ” Liber Matrimonio Iunctorum

 

*** Ministri di Culto e Religiosi:

Dagli “Atti” risulta che nella Chiesa Parrocchiale di San Rocco nel periodo preso in esame si alternaro due Parroci:

D. Giovanni Vaiti (cfr Atti 03.11.1677 <> 26.12.1681), promosso Arciprete passò a reggere la Chiesa Matrice che sorgeva ai Pioppi Vecchi;

D. Iacobus Fodero (cfr Atti 20.05.1682 <> 25.01.1693).

Durante la ” sede vacante “, in attesa che venisse nominato il nuovo Parroco, la Chiesa di San Rocco veniva retta da un Economo:

D. Matteo Maccarone, Oeconomus Ecc.ae S. Rocci (cfr Atti 05.03.1675 <> 25.02.1677);

D. Giuseppe Calabrò (?), Oeconomus Ecc.ae S. Rocci (cfr Atti 25.02.1677<> 26.07.1677), gli Atti di riferimento sono poco decifrabili e, quindi, riportiamo il nome del sacerdote così come siamo riusciti a leggerlo;

D. Domenico Zaccone (cfr Atti 12.01.1682 <> 00.12.1682)

Dalla lettura degli Atti risulta che all’epoca in Girifalco svolgevano il loro ministero altri sacerdoti:

R.D. Andrea Giampà, teste in Atto 12.01.1693;

D.Giuseppe Giglio, teste in Atti dal 26.02.1688 al 25.01.1693;

R.D. Domenico Romeo , teste in  Atto 25.07.1689).

All’epoca vi erano i “chierici“, religiosi che avevano preso gli Ordini Minori, non erano stati consacrati sacerdoti, ma erano di sostegno alla Chiesa:

Cl.cus Mario Bongiorno (teste in Atto 29.02.1688)

Cl.cus Antonio Giampà (teste in Atti 12.06.1688;02.09.1688;17.01.1689)

Cl.cus Domenico Maccarone (teste in Atti 29.07.1691;23.12.1691;25.01.1693)

Cl.cus Antonio Vaiti (teste in  Atto 00.09.1692)

Cl.cusVitaliano Spagnolo (teste in Atti 26.02.1688;02.01.1689;03.02.1689;29.09.1689;16.08.1690)

 

*** Per dovere di cronaca riportiamo i nominativi di alcuni sacerdoti di altri paesi che abbiamo rilevato nel corso della lettura degli “Atti“:

D. Paolo Calojaro Parochus Amaroni ( cfr Atto 21.02.1686)

R.mo D. … Mungo Parochus ac Rector Trae S. Flori (cfr Atto 19.10.1683)

R. mo Syr G.nni D.co Rinaldo Archipresbiter Casalis Curtalis (cfr Atto 15.09.1678)

D. Antonio Volpe Parroco di Olivadi ( cfr Atti 17.04.1675;17.08.1675;22.09.1675)

D. Iacobus …Parroco di Sant’Elia, oggi Vallefiorita, (cfr Atto 02.02.1676)

 

*** Tenuto conto che la nostra lettura è riferita ad un “Liber…” di una delle due Parrocchie, della Chiesa di San Rocco, è da pensare che la cittadina all’epoca esercitasse una determinata attrazione perchè oriundi di altri paesi vi si trasferissero. I matrimoni misti -tra residenti ed oriundi di altri paesi- corrispondono, infatti, al dieci per cento del totale. Una parte degli oriundi proviene dai paesi contermini, mentre la provenienza degli altri, a nostro avviso, è legata alla signoria della famiglia Caracciolo. Ricordiamo che i Caracciolo, signori di Girifalco, al tempo esercitavano la loro giurisdizione su San Vito sullo Ionio, Cenadi, Soreto, Arena, Stefanaconi, San Floro,ecc. 

Diamo di eseguito l’elenco degli oriundi di altri paesi che contrassero matrimonio in Girifalco: 

Azzarito Marco Cortalensis

D’Arone Giovanni Trae Castrimonardi (Castelmonardo oggi Filadelfia in prov. di Vibo V.)

Dattilo Antonio Casalis Curtalis

De Fazzio Pietro  de Cardinale

Furciniti Geronimo de Olivadi

Gangale Antonio de Stilo

Lagani Giovanni de Cenadi

La Grutteria G.nni D.co Casalis Amaroni

Marinaro Pietro Casalis Cortalis

Marra/Mazza (?) Domenico Trae S.Flori

Musca Domenico de Casali S.i Eliae

Nicotera G.Battista Cortalensis

Nicotera Tommaso Casalis Curtalis

Spanò Domenico de Olivadi

Spanò G.Battista ab Olivadi

Trifari Domenico de Casali S.i Eliae

 

***  Nel corso della lettura degli “Atti” abbiamo rilevato un notaio Antonio Giampà, Notarius, teste nella celebrazione dei matrimoni di Furciniti-Cristofaro e Vonella-Cannata.

 

*** Riportiamo alcuni particolari casi di matrimonio per la cui celebrazione occorse la licenza-dispensa delle Autorità Superiori. Per motivi di consanguinità chiesero ed ottennero la dispensa:

-Andrea Vitaliano e Domenica Bongiorno (… consanguenitatis inter Andream Vitaliano e Dominicam Bongiorno per quem obtinuerunt dispensationem a Summo Pontifice et decret. ab Ill.mo Dno Epo Squillacensis penes me existentem.);

-Carlo Stranieri e Lucrezia Tolone (…praeter 4° et 5° gradus consanguinitatis et obtenta dispensatione ab Ill.mo Domino admissaque A R.mo D. Vicario ac etiam ob tempus prohibitum … apud me servata);

-Lo Iarro Domenico e Defilippo Domenica    (…praeter quarti e quinti gradus consanguinitatis et obtento Decreto ab Illmo Dno ratione quinti quartum non obstare admissoque a Rev.mo  D. Vicario apud me servato);.

-Una particolare dispensa chiesero ed ottennero Giovanni Viatura e Domenica Ferraijna per poter celebrare il matrimonio durante il periodo della Quaresima ( … habita R.mi D.ni licentia ob tempus proibitum quatrag.ma  )

 

   

Elenco ” Matrimonio Iunctorum”

Arcino Ferdinando e Lo Bello Dianora (18.08.1681)

Azzarito Marco e Migliazza Domenica (.. 07(?). 1690)

Basile Domenico e Tolone Caterina (00.00.1677)

Bongiorno Domenico e Burdino Margherita (02.09.1687)

Buffa Giovanni e Galletta Lucia (22. 04 1679)

Cannella Marco e Migliazza Antonina (29.04.1680)

Cannito Marco e Melina Caterina (16.05.1688)

Catalano Domenico e Ceraso Vittoria (17.01.1689)

Catalano Nicola (?) e Carchidi Elisabetts (00.02.1689)

Ceraso (?) Agostino e Tolone Lucrezia (02.05.1683)

Ceravolo Domenico e Giampà Angela (28.02.1688)

Cerella Giovanni e Vonella Elisabetta (04.03.1680)

Cimino G.ppe Antonio e Zungone Caterina (10.07.1685)

Cristofaro Giuseppe e Proganò … (28. ott./nov. 1682)

D’Arone Giovanni e Ferraijna Giovanna (Febb/Aprile 1685)

Dattilo Antonio et Furcumari Dianora (15.09.1678)

De Fazzio Pietro Giovanni e Nicotera Caterina (21.04.1675)

Defilippo Domenico e Lo Iarro Caterina (26.12.1681)

Defilippo Francesco e Tolone Domenica (03.05.1688)

Defilippo Giovanni e Vasili Caterina (29.10.1684)

Defusto Elia e Catalano Angela (27.05.1683)

Defusto Rocco e Lanata Elisabetta (25.02.1677)

Defusto Scipione e Tolone Domenica (29.02.1688)

De Gori Antonio e Pullacchio … (01.06.1677)

De Gori Pietro e Fodero Domenica (08.01.1687)

Ferraijna Andrea e Vonella Angela (07.01.1783)

Ferraijna Antonio e Marino Vittoria (02.12.1684)

Ferraijna Antonio e Palaria Vittoria (Lug./Ago. 1685)

Ferraijna Domenico e Proganò Caterina (11.07.1691)

Ferraijna Domenico e Iapello Caterina (01.05.1683)

Ferraijna Marco e Acquaro Isabella (29.07.1675)

Fodero Angelo e Palilogo Antonina (21.04.1687)

Fodero Domenico e Vaiti Eleonora (26.02.1688)

Fruci Giuseppe e Silimo Caterina (19.08.1675)

Fruci Giuseppe e Tolone Caterina (29.06.1654)

Furciniti Geronimo e Cristofaro Lucrezia (17.08.1675)

Furcumari Antonio e Conaci Porzia (24.07.1690)

Gangale Antonio de Stilo  e Carchidi…(02.02.1676)

Gangale Antonio e Tolone Antonina (17.08.1675)

Giampà Domenico e Cannata Porzia (03.07.1689)

Giampà Giuseppe e Tolone elisabetta (27.11.1679)

Giampà Orazio e Maccaronei Giovanna (… 05/08.1681)

Gimigliano Pietro Antonio e … … (28.01.1685)

Iannilli Andrea e Tolone Caterina (29.09.1689)

Iapello Antonio e Vonella Giovanna (23.12.1691)

Iapello Domenico e Tolone Vittoria (10. 09.1687)

Lagani Giovanni e Fodero Caterina (16.08.1690)

La Grutteria G.nni D.co e Vaiti Margherita (21.02.1686)

Lo Bello Antonio e Vatrella Angela (30.07.1690)

Lo Iarro … e Defilippo Elisabetta ()

Lo Iarro Antonio e Defilippo Venere (30.11.1682)

Lo Iarro Antonio e Furcumari Anna (05.10.1689)

Lo Iarro Domenico e … … (29.07.1691)

Lo Iarro Domenico e Defilippo Domenica (19.02.1685)

Lo Iarro Francesco e Vaiti Isabella (19.05.1686)

Maccarone G.Battista e Zaccone … (12.03.1683)

Maccarone Santo e … Caterina (08.01.1686)

Maccarone Santo e … Elisabetta (02.03.1688)

Marinaro Pietro e Nicotera Lucrezia (01.05.1685)

Marra Antonio e Zaccone Maria (00.09(?).1688)

Marra Domenico e Sestito Elisabetta (19.10.1683)

Marra Vincenzo e Maccarone Elisabetta (.. 06. 1683)

Migliazza Domenica e … Francesco (22.09.1692)

Migliazza Giacinto e Spagnolo Giacobbe (01.10.1689)

Migliazza Gregorio e Zaccone Elisabetta (22.07.1692)

Migliazza Nicola e Tolone Giovanna (17.09.1691)

Morello Francesco e Fodaro Domenica (06.05.1680)

Musca Domenico e Masdea Angela (02.02.1676)

Nicotera … e Migliazza Anna (02.09.1688)

Nicotera Antonino e Sestito Elisabetta (06.02.1677)

Nicotera Francesco e Dubretto Domenica (02.12.1679)

Nicotera G. Battista e Chiriano Laura (15.12.1692)

Nicotera Tommaso e Defilippo Lucia (12.01.1693)

Nicotera Tommaso e Vitaliano Polisena (28.04.1680)

Palaija … e Chiriano Lucrezia (00.05.1676)

Palaria Agazio e Sciacchitano Domenica (… 02.1687)

Palaria Giuseppe e Scamardì Caterina (03.03.1692)

Palaria Tiberio e Lo Bello Caterina (00.06.1677)

Palilogo Giovanni e Ferraijna Colomba (00.02? 1678)

Palilogo G.nni D.co e Catalano Elisabetta (25.07.1689)

Passafaro Lorenzo e Migliazza Antonina (12. 01. 1682)

Pelaija Vito e Raimondo Lucia (27.02.1683)

Petitto Rocco e Marra Lucia (19.11.1679)

Petitto … e Nicotera Giovanna (25.02.1691)

Petitto Giovanni e Sestito Angela (28.09.1682)

Pino/Pirro Giuseppe e Reverso Lucrezia (02.02.1676)

Proganò Andrea e Burdino Laura (10.10.1678)

Proganò Andrea e Vonella Caterina (04.05.1688)

Proganò Giovanni e …Elisabetta (22.09.1678)

Proganò Francesco e Tolone Giovanna (28.09,1689)

Proganò Marco e Giovanna Lo Iarro (07.01.1679)

Pullacchio Caterina e M… Giuseppe (12.05.1686)

Pullacchio Martino e Lo Iarro Porzia (… 01. 1686)

Pullacchio Martino e Nicotera Saveria (02.01.1689)

Romeo Rocco e Vitaliano Maria (25.09.1685)

Rosanò Antonio e Viatura Prudenzia (17.09.1690)

Rosanò Domenico e Ferraijna Domenica (13.09.1689)

Rosanò G.nni D,co e Giampà Elisabetta (16.10.1675)

Sciacchitano Rocco e Migliazza Porzia (27.07.1682)

Sciacchitano Isabella e De… Giuseppe (23.09.1686)

Sergi Domenico e Nicotera Santa (02.02.1678)

Sergi Rocco e Livadese Candiana (23.06.1675)

Sergi Vito e Passafaro Anna (23.05.1682)

Sestito Gioacchino e Chiriano Maria (16.04.1684)

Sestito G.Battista e Russo Domenica (25.01.1693)

Sestito Marco Antonio e Spagnolo Elena (22.01.1679)

Sestito … e Vaiti Domenica (Febb./Magg. 1686)

Signorello Domenico e Gosci Laura (.. 07. 1690)

Signorello Giuseppe e Burdino Caterina (20.05.1682)

Spanò Domenico e Furcumari Domenica (22.09.1675)

Spanò G.Battista e Furcumari Giovanna (17. 04.1675)

Straneri Carlo e Tolone Lucrezia (29.12.1682)

Straneri Domenico e … Elisabetta (26.12.1679)

Straneri Iacobus e Fodero Caterina (07.01.1691)

Tolone Anna e … Antonio (26.07.1689)

Tolone Antonio e Vaiti … (25.01.1693)

Tolone Elia e Lucisano Minica (09.01.1680)

Tolone Giovanna e Dida(cus) … (02.02.1676)

Tolone Giovanni e Cristofaro Antonina (00. 03/05.1688)

Tolone G.Battista e Galletta Lucia (21.08.1684)

Tolone Gregorio e Gimigliano Elisabetta (00.03.1675)

Tolone Stefano e Cristofaro Caterina (08.02.1680)

Trifari Domenico de Casali S.i Eliae e Barone Caterina (31.05.1676)

Vaiti Antonino e Domenica Sciacchitano (05.03.1675)

Vai(ti) Domenico e Ferraijna Pulisena (26.06.1682)

Vaiti G.nni Antonio e Vitaliano Caterina (26.02.1692)

Vaiti Pietro e Vonella Angela (30.05.1682)

Vatrella Gregorio e Sciacchitano Maria (14.01.1693)

Viatura Giovanni e Chiriano Maria (18.05.1692)

Viatura Giovanni e Ferraijna Domenica (22.03.1689)

Viatura Rocco e Vatrella Elisabetta (15.01.1686)

Viatura Tommaso e Vonella Agata (05.00.1677)

Vitaliano Andrea e Bongiorno Domenica (30.07.1678)

Vitaliano Andrea e Muzzì Antonina (10.02.1688)

Vitaliano Domenico e Lo Iarro Palumba (15.05.1681)

Vitaliano Rocco e Iacopino Caterina (03.02.1686)

Vitaliano Rocco e Cimino Caterina (12.06.1688)

Vitaliano Scipione e Vaiti Vittoria (25.06.1685)

Vonella Antonio e Tolone Elisabetta (16.04.1692)

Vonella Antonio e Vatrella Palumba (22.02.1683)

Vonella Francesco e Defilippo Elisabetta (22.09.1682)

Vonella Giovanni e Cannuli Domenica (18.07.1689)

Vonella Tommaso e Cannata Caterina (28.10.1684)

Zaccone Giuseppe e Proganò Angela (27.08.1685)

Ziparo Martino e Vatrella Caterina (31.08.1682)

 

 

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Caro ed affettuoso ricordo di Vevè Cristofaro

nella mesta ricorrenza della sua scomparsa

(11.10.1926 – 18.03.2011)

Non è facile prendere carta e penna per ricordare Vevè Cristofaro nell’anniversario della sua scomparsa.

Quante volte abbiamo preso la penna per esternare ciò che sentivamo e sentiamo nei riguardi di Vevè, di nostra più che cara memoria, e la penna dinnanzi al ricco filmato di immagini che al solo pensiero di ricordarlo scorre, si snoda dinnanzi ai nostri occhi  si è sentita inadatta perchè la mente oppressa da tanti ricordi!

Lo siamo adesso? Niente affatto! Per noi nemmeno tracciare a grandi linee la sua ricca personalità! Le nostre saranno notazioni biografiche e sporadiche.

Quante immagini, quanti ricordi! Abbiamo passato una vita da veri amici, all’uno non era sconosciuto niente dell’altro e viceversa, eravamo come se fossimo fratellli!

Ricordiamo quell’atmosfera di mestizia che gravava su parenti, amici ed estimatori in quella fredda giornata di metà marzo del decorso anno 2011!

L’ondata di commozione che si diffuse per il paese al propagarsi della ferale notizia!

E, sì, Saverio Cristofaro, meglio noto in paese con l’appellativo “l’Economo”, era persona stimata per la sua dirittura morale, l’onestà nell’ operare, per il suo modo disinteressato nell’agire. Resse, infatti, per oltre un quarantennio l’economato dell’ex OPP (Ospedale Psichiatrico Provinciale) senza la minima ombra di dubbio sul suo operato, unanimamente riconosciuto!

La moglie, la Sig.ra Carmelina, i figli e i parenti tutti hanno più che un buon motivo perchè vadano orgogliosi del loro congiunto! A noi che abbiamo avuto l’onore di averlo caro amico il nostalgico ricordo!

Da tempo versava in gravi condizioni di salute, periodicamente doveva sottoporsi a dialisi. Però, nella sua apparente fragilità fisica racchiudeva una grande forza d’animo, una capacità volitiva che lasciava stupiti tutti noi, famigliari ed amici che sapevamo del suo reale stato di salute.

Vevè, sì!, non si lasciò abbattere dalle difficoltà in cui venne a trovarsi negli ultimi anni della sua esistenza. Fu un mirabile esempio di sopportazione stoica! Si dimostrò sempre sereno, prese, accolse la vita per il verso che gli si presentò! Dalla sua bocca non uscì mai recriminazione alcuna e non si perse mai d’animo! Continuò, Vevè, nelle sue consuete abitudini. Da uomo dinamico, da spirito libero, qual Lui fu!, era geloso della sua autonomia e non fu di peso nè a parenti nè ad amici, nonostante gli uni e gli altri fossero sempre premurosi, vigili nei suoi riguardi!

Una buona lettura lo accompagnava durante il defaticante procedimento dialitico a cui doveva sottoporsi non tradendo mai la minima sofferenza suscitando l’ammirazione in tutti gli operatori sanitari!E non curante della conseguente spossatezza  in cui il suo fisico era venuto a cadere riprendeva da solo con la sua auto la strada del ritorno, qualunque fosse la stagione, qualunque fossero le condizioni atmosferiche! Stupore e ammirazione…quando ti si incrociava per la strada che corre lungo l’erto crinale della Serra del Gatto!

Non temiamo di cadere nella retorica o nell’usuale banalità dei luoghi comuni, di circostanza se diciamo, e lo diciamo con forza e convinzione, che questa non era la società di Vevè!

Vevè Cristofaro era un idealista e come tale viveva in un mondo tutto suo.

Era un poeta, un sognatore! Ammirava le bellezze e le forze della Natura, e correva a gustarle, a interpretarle dai posti, dalle posizioni più consoni!

Il Tramonto che infoca l’Occaso e l’Aurora che, fugate le stelle,  l’Oriente allaga di rosa erano gli spettacoli che gli riempivano il cuore.Gustava il candido incanto che tutto intorno ammantava! Quante volte,Vevè!, me pigro riuscisti a…tirare lassù, a Monte Covello, perchè dall’alto osservassimo, gustassimo lo spettacolo che offriva la pellegrina di bianco vestita che volteggiando dal cielo con le sue falde si posava leggera in ogni dove! E, ricordo quella volta quando scorgemmo affossate nel candido e soffice tappeto di neve orme di animali dei quali in quel momento non ci era dato di discernere la specie, e subito ci affrettammo a raggiungere il piano! Ed ancora. Le onde del mare che con forza si infrangono contro la costa, i mormorii, i frastuoni prodotti dal vento o il lieve spirare delle brezze suscitavano in lui particolari, singolari sensazioni! Un animo in tumulto? Sì e no!

Vevè amava, pure, la pace dei campi dove spesso si rifugiava con  un buon libro aperto ai piedi di un albero immerso nel verde!

Al pari dei “grandi spiriti” Vevè amava la pace dei campi, amava stare a contatto con la Natura attraverso la quale contemplava la grandezza del Creatore!

Al frastuono della vita moderna preferiva il silenzio e la semplicità della vita campestre!

E la Natura, Vevè, interrogava, interpretava, ne seguiva le leggi, la rispettava!

E la bionda Cerere gli era prodiga di doni!

” Ipse … teneras maturo tempore vites

rusticus et facili grandia poma manu…”

Sì!, tu stesso, Vevè!, qual contadino le tenere viti e i grandi frutti con abile e attenta mano…curavi!

La contentezza, la soddisfazione che sprizzavano dai tuoi occhi, dal tuo viso nell’additare le tue coltivazioni che da dilettante divenuto coltivatore provetto con passione portavi avanti!

E i prodotti del tuo orto, gli ortaggi, i tuoi trofei!, che spesso condividevi con gli amici?

Hoc erat in votis: modus agri non ita magnus

Ortus ubi et tecto vicinus iugis aquae fons

Et paulum silvae super his foret ..

Sì!, Vevè!, un modesto podere alle falde di Monte Covello, ombreggiato da alti castagni, una casetta nei pressi di un ruscello di acqua corrente  raggiunta l’età pensionistica, oltre a rifugio dai rumori del mondo,  divenne il tuo nuovo sbocco … occupazionale.

Vevè!, e quei micetti?… si danno, ancora,  convegno là lungo il viale e allungono il collo, tendono le orecchie intenti a percepire noti rumori, ma all’ora consueta il cancello non cigola più, nè si avverte il rumore della tua auto e miagolando si disperdono per i campi! Non passava giorno che tu non ti fossi dato cura di loro!

Vevè Cristofaro era profondamente buono e come tale credeva nella bontà degli uomini! Una persona semplice, alla mano… aperto, disponibile con tutti. E riscuoteva, Vevè, il massimo rispetto fra tutti i dipendenti dell’ex Psichiatrico! Anche se era stato chiamato a svolgere mansioni dirigenziali non fece pesare mai la sua posizione, vide nei subalterni dei collaboratori nei quali poneva la massima fiducia! Anche se talvolta la sua liberalità correva il rischio di essere fraintesa!

Aveva un cuore tenero! E, sì!, la ventura di lavorare in un luogo di dolore, di sofferenze fisiche e psichiche, qual era una volta lo Psichiatrico di Girifalco, fece sì che la sua indole, già buona, si rafforzasse, si temprasse!

Anche se le sue mansioni erano di carattere amministrativo e provvigionale, cioè non aveva un rapporto diretto con i ricoverati, Vevè Cristofaro quando capitava di andare nei reparti da quegli sventurati veniva accolto con amichevoli manifestazioni!

Quanti ricordi al cui sovvenire ci si intenerisce il cuore!

Ancora la brina della notte nelle fredde mattinate novembrine e dicembrine persisteva ad imbiancare gli argini erbosi della strada, ciascuno a bordo del proprio motorino, per noi altrettante …fuoriserie!, ci portavamo là dove tendevano i nostri cuori. Al bivio Passolovecchio ci salutavamo e, non prima di averci scambiate raccomandazioni per il prosieguo del percorso, ci davamo l’appuntamemto per lindomani.

Volsi che sulla medesima strada incontrassimo coloro che in seguito conducemmo all’altare!

E condividemmo ansie, apprensioni, timori, trepidazioni tutte le volte che venivano convocate per la scelta della sede di servizio nelle Scuole della Provincia.

Il caso volle, ancora, che Angela e Carmela, risiedessero, sì in centri diversi, ma  lungo lo stesso percorso. Ti lasciavo a Cortale e proseguivo, ancora per un po’, sino  a Jacurso, dove anche io ero atteso. Al ritorno passavo da Don Pasquale, lo zio!, dall’ornato e forbito eloquio, che compiaciuto, da dietro la scrivania, osservava voi che seduti ai due lati opposti vi scambiavate sguardi desiosi e fuggitivi!

Tempora!, sì, tempi passati, diciamo ora, in un baleno e che a ricordarli ci si commuove e il cuore va inondandosi di soave e mesta nostalgia!

Da giovani eravamo sempre insieme.

Vevè!, ricordo quando mi facesti provare quell’…ebbrezza, rara per l’epoca!

Venuto fuori dalla “Provincia” – la Sede dell’Amministrazione Provinciale – appena fummo insieme in Piazza Prefettura mi dicesti:

Salvatore, ti faccio provare una strana…ebbrezza!

Sistemasti sul sellino della moto un fagotto e quasi mi intimasti: Salta sù e sistemati bene! E ripartimmo per Girifalco.

Nell’involucro vi era un milione di Lire, il corrispettivo degli stipendi dei dipendenti dell’OPP di cui da poco aveva assunto la direzione dell’economato!

Sì, ebbrezza strana, sensazione rara per quei tempi, lo stipendio di un maestro elementare non superava le 35mila Lire mensili!

Questo modo singolare di agire faceva parte dello stile di vita che Vevè si era dato! Non apprezzava il denaro? Non più di tanto!

Il suo modus vivendi, il suo stile di vita ci richiama alla memoria qualche lettura … fatta da un pezzo!

” Divitias alius fulvo sibi congerat auro

Et teneat culti iugera multa soli …”

” Si affannino altri ad accumulare ricchezze e abbiano molti iugeri di terreno ben coltivato! “

Vevè non inseguiva facili ricchezze, e avrebbe potuto!

Eppure, Vevè!, una volta mi sono risentito…arrabbiato, ma è stata una stizza lì per lì, al pari di quei piccoli dissidi che sorgono fra due persone che si stimano, si vogliono bene e non vanno oltre…la fiammata del momento!

Mi raggiungesti al Piano dove ero in sosta con la mia moto e quasi a bruciapelo mi chiedesti: Dammi!…dammi, la moto!

Me la chiedesti con un tale sorrisetto che mi autorizzò a fare le illazioni più originali e non indugiai un momento a consegnarti le chiavi.

E tu a tutto gas andasti via, mentre io felice di esserti stato utile!

Aspetti aspetti che Vevè ritorni!

Ma Vevè insieme ad altri nostri amici era partito alla volta di Messina!

In verità, Vevè!, mi ero adombrato perché avevo pensato di essere stato escluso dalla compagnia!

Lindomani, con il solito sorriso mi restituisti la moto, ci guardammo in viso e tutto tornò come prima perchè fra noi due nulla era cambiato!

Sì, Vevè!, i miei genitori non stavano bene e tu deliberatamente e saggiamente volesti evitare che io fossi preso dalla tentazione di partecipare alla gita a Messina!

Vevè!, tua moglie, Carmela tua!, l’altro giorno mi ha fatto una graditissima sorpresa che mi ha profondamente commosso!

E’ stata una ulteriore prova degli stretti legami amicali che correvano fra noi due! Ho avuto l’onore, al momento il primo dopo i tuoi famigliari, di prendere visione di quel tuo quaderno al quale nel tempo andavi affidando le tue riflessioni, le tue considerazioni, i tuoi pensieri, i tuoi aforismi, le tue poesie, i tuoi racconti! E nel leggerti, Vevè!, mi sono sentito edificato! Non mi sono sbagliato se innanzi ho detto che questa non era la tua società! Ne propugnavi un’altra più bella, più giusta!

Sull’argomento di proposito non intendo andare avanti, ma ritornerò appena mi sarà possibile, le circostanze me lo consentiranno!

Nel rinnovare da queste colonne, nella mesta ricorrenza, le nostre sentite condoglianze, accolga la Signora Carmela insieme ai figli e a tutti i parenti queste modeste e disadorne notazioni quale sincero omaggio alla memoria del loro caro congiunto!

E siano più che certi che del loro congiunto noi serbiamo un caro ricordo e che sarà presente nelle nostre preghiere!

 

 

 

 



 

 

exChiesa Parrocchiale di San Rocco in GIRIFALCO (Cz)

Dati e situazioni desunti dal Registro dei Defunti

( Agosto 1688<>Marzo1712 )

Nel periodo preso in esame si verificarono nell’ambito dell’ex Parrocchia di San Rocco 684 casi di morte così di seguito distinti:

 

Anno –     Adulti  —   Minori  —   To t a l i 

1688  –         12                14                   26

1689              14                  8                   22

1690                7                15                   22

1691                4                  6                   10

1692               25               14                   39

1693               16                 7                   23

1694               20               14                   34

1695                12              13                   25

1696                 11              38                  49

  1697                  15             24                  39

1698                   18             21                 39

1699                     5             11                 16

1700                    11            20                 31

1701                      8             14                22

1702                     13             11                24

1703                     23             24                 47

1704                     17              12                 29

1705                       6              10                  16

1706                      17             11                   28                  

1707                     12             17                   29

1708                      10             13                   23

1709                      10               4                    14

1710                      24              20                    44

1711                       10              15                    25

1712                          4                4                      8

Totali…………………324…………360……………..684

 

 Gli Atti di Morte, in lingua latina, sono redatti seguendo schemi  prestabiliti, a seconda dei casi, se minori o adulti:

Anno D.ni… die… mensis…quidam/quaedam parvulus/a filius/a…et…coniugum huius Parochiae aiam Deo reddidit, cuius corpus in Ecclesia…sepultum est.

oppure

Anno D.ni … die … mensis …  … … vir/uxor/viduus/a … … in domo sua in Com. S.M.E. aiam Deo reddidit cuius corpus in Ecc.a … sepultum est. Mihi … Parocho ac Rectori Par.lis Ecc.ae Sancti Rochi Pr.palis P.ni T.rae Girifalci confessus/a, SS.mo Viatico refectus/a ac Sacri Olei unct.ne et per me roboratus/a.

 

Dislocazione delle sepolture

Chiesa Matrice ovvero Santa Maria ad Nives ai Pioppi Vecchi……………….19

Chiesa Santa Maria delle Grazie (attuale Chiesa Matrice)…………………….233

Chiesa di San Rocco…………………………………………………………………………..42

Chiesa di Sant’Antonio nel Vecchio Convento(ex O.P.P.)……………………..387     

 Totale……………………………………………………………………………………………..681

Ministri di Culto che somministrarono i Sacramenti ai morenti

 

R.D.GiacomoFodero Parochus ac Rector Parlis Eccae Sancti Rochi (ultimo Atto del 07.08,1699)

R.D. Antonio Garigliano dall’Atto del 27.06.1710 Parochus ac Rector Parlis Eccae Sancti Rochi

R.D. Giovanni Vaiti Archipresbiter

R.D.Michele Arcuri

R.D. Paolo Caloijaro Parochus Casalis Amaroni (Atto 09.04.1689)

R.D. Gaetano de stefano, dall’Atto del 14.12.1707 all’Atto del 29.06.1710 Oeconomus Parlis Eccae Sancti Rochi

R.D. Domenico Fodero, Oeconomus Parlis Eccae Sancti Rochi in Atti dal 10.03.1704 al 20.04.1706    

R.D. Andrea Giampà

R.D.Giuseppe Giglio, in Atti dal 30.08.1699 al 05.12.1699 Oeconomus, in Atti dal 14.12.1699 al 15.12.1704 Parochus  Parlis Eccae Sancti Rochi.

R.D.Domenico Romeo

R.D. Giacomo Sestito

R.D.Giovanni Domenico Zaccone

R.P.P.Priore Ordine dei Predicatori

R.P.fr.Bonaventura ab Orsegliadi

Lector Conventus S. Antonii de Padua Patrum Reformatorum

R.P.fr.D. Basili de Monterosso

R.P. f.r Domenico de Maropati

R.P. Domenico de Stalattì P.P.Dominicanorum

R.P. fr. Francesco di Roccella dei Riformati

R. P. fr. Francesco a Siderno Lector

R, P. fr. Giacinto a Filogaso

R.P.Lodovico Ordine dei Predicatori

R.P. Tommaso a Zimbario Ordine dei Predicatori

 

Religiose ( monache di casa ovvero rabbine/bizzocche, per saperne di più cfr “Girifalco nel Secolo XVIII”)

Soror Elisabetta Catozza (+22.07.1703)

Soror Angela Giugliano (+ 03.07.1691) animam reddidit Deo in domo Ecc.mo Ducis.

Soror Anna Pelaija (+ 20.12.1692)

Soror Clara Sestito Bizzocca S.P.Francisci (+ 20.02.1710)

Soror Francesca Silimo Tertii Ordinis S. Fran.ci (+ 28.02.1712)

Bizzocca Elisabetta Vitaliano di San Francesco di Assisi (+ 25.12.1706)

 

Della somministrazione dei Sacramenti di norma era cura esclusiva del Parroco del tempo. Ad altri Sacertdoti era, sì, consentito assistere (confiteri, roborare, reficere ) i morenti, ma previa autorizzazione, …habita mei Licentia, e in modo particolare quando non erano…confessores approbati.

L’aver assunto i Sacramenti di Viatico era conditio sine qua non per avere una cristiana sepoltura, cioè esequie e tumulazione in Chiesa. Nei casi in cui per forza maggiore, quale morte improvvisa, non si era potuto riceverli la sepoltura in luogo sacro sarebbe dovuta essere autorizzata dalle Autorità della Curia Vescovile:

…morte violenta…cuius corpus, habita Rmi Dni Licentia, in Eccla…sepultum est (Atto 12.05.1689);

…morte improvvisa…cuius corpus in Eccla…sepultum est, habita Licentia Superior.(A. 24.02.1692);

…morte improvvisa…cuius corpus, habita Superior.Licentia in Eccla…sepultum est (A. 24.10,1692);

…morte improvvisa in ducali palatio…cuius corpus habita R.mi Dni Vicarii Licentia in Eccla…sepultum est. (A. 23. 01.1694);

…morte improvvisa cuius corpus, habita Licentia Rmi Dni Vicarii, in Eccla…sepultum est (A. 23.07.1694);

…morte improvvisa cuius corpus, habita Licentia Curiae Epalis Squillacensis in Eccla…sepultum est.(A.16.09.1700);

…morte violenta oppressa cuius corpus de Licentia Rmi Vicarii Eplis Squillacen. in Eccla…sepultum est (A. 30.07.1703);

…morte repentina cuius corpus habita Licentia a Curia Eplis Squillacen. in Eccla…sepultum est (A. 11.09.1703);

 

Passim, qua e là per il “Liber Defunctorum  ” dell’ex Chiesa Parrocchiale di San Rocco

***

Il corpicino di un neonato viene fatto trovare nella Chiesa di San Rocco munito della cartula Baptismi…il passaporto per una cristiana sepoltura!

“…quidam infans cuius parentes ignorantur delatus in hac Parochia S. Rochi…cum cartula Baptismi…(Atto del 30.09.1689)”

Altro neonato di cui si ignoravano i genitori:

…quidam parvula…cuius pater et mater ignorantur obiit…sepulta est in Eccla…(Atto 26.12.1710).

Nel passato il neonato, frutto indesiderato di…un amore occasionale, veniva di nascosto abbandonato sui gradini o all’interno di una Chiesa oppure  portato alla “Rota“, meccanismo girevole sistemato nel muro esterno dei conventi di clausura perchè potessero essere introdotti dall’esterno all’interno oggetti o neonati indesiderati con garanzia di anonimato.

***

Nel Palazzo Ducale terminano i loro giorni alcuni…famigli, ospiti del Duca a vario titolo:

 

Il 20.05.1690  rende l’anima a Dio tale Placido di Dinami, uno della servitù in alloggio nel Palazzo Ducale: “…Placidus Dinamens in Diversorio Excc.mi Dni Ducis”      .

 

Il 03.07.1691 muore nel Palazzo Ducale Soror Anna Giugliano. Niente di più facile che Suor Anna (bizzocca/monaca di casa) attendesse all’ Oratorio Palatino. La famiglia Caracciolo godeva di uno speciale privilegio, dell’ indultum oratorium.

 

Il 23 Gennaio 1694 muore Gregorio Migliazza:

“…Greg. Migliazza vir  Vittoriae Lazzaro morte improvvisa in ducali palatio aiam Deo reddidit..”

 

Il 15.09.1694 “…Dominicus Greto de Cenadi pedissequus reddidit aiam Deo in domo Exc.mi Dni Ducis…”

Domenico Greto era un maggiodomo oppure una guardia del corpo, un guardia-spalle? Era, comunque, l’ombra del Duca, seguiva il suo signore passo dopo passo e che oggi non esiteremmo a definirlo  agente di scorta addetto alla sicurezza.

***

Il 21 Aprile del 1692 muore la madre di Don Giacomo Fodero, primo Parroco di San Rocco. Don Giacomo, abbandonando lo schema usuale, redige un dettagliato ed appassionato Atto di sepoltura:

“Anno Dni 1692 die 21 ms Aplis die Lunij(!?) hora 20 Catharina Conaci vidua q.m Iois Antonii Fodero mea dilectiss.ma Mater in domo mea in Com. S.M.E. aiam Deo reddidit munita oibus sacramentis S.M.E. , aetatis suae annor. 71 mens. 3 et dies 7 anno vero post obitum dicti sui Viri mei dilectissimi Patris ; cuius corpus honorifice in Eccla S. Antonii de Padua Patrum Reformatorum sepultum iacet una cum corpor. dicti mei Patris, et Laurae Fodero meae unicae ac dilectissimae sororis quorum trium meorum carorum Patris, Matris, et Sororis perpetua memoriam servabo.”

***

Alla mortalità infantile che in forma endemica si verificò nel periodo preso in esame non sfuggì la famiglia del Duca, al tempo Nicola Maria Caracciolo, che, a breve distanza l’uno dall’altro, perse due figli ancora in tenera età:

” Anno Dni 1696 die x m.s Martii quidam Parvulus filius D. Nicolai Mariae Caracciolo, et D. Margaritae Caracciolo Pinelli Ducum huius Trae, et coniugum huius Parochiae S. Rochi Ppalis Pni Trae Girifalci , aiam Deo reddidit, cuius corpus in Eccla Sancti Antonii de Padua Patrum Reformatorum sepultum est.”

Alla distanza di appena um mese muore il primogenito:

Anno Dni 1696 die 17 m.s Aplis quidam Parvulus Francus Maria Caracciolo primogenitus D. Nicolai Mariae, et D. Margaritae Cracciolo Ducum, et coniugum huius Parochiae S. Rochi Ppalis Pni Trae Girifalci aiam Deo reddidit, cuius corpus in Eccla S. Antonii de Padua Patrum Reformatorum sepultum est.”……… 

***

Nel 1698 si verifica un parto trigemellare che purtroppo non va a lieto fine. I tre gemelli, infatti, muoiono dopo appena otto giorni dalla loro nascita:

“Anno Dni 1698 die 8 m.Augusti tres Parvulae natae in uno eodemque partu die primo praedicti mensis a Thoma Nicotera, et Lucia defilippo coniugibus huius Parochiae S. Rochi ppalis Pni Trae Girifalci animas Deo reddiderunt, quarum corpora in Eccla S. Antonii de Padua Patrum             Reformatorum sepulta sunt.”

***

 

Nell’onomastica incomincia ad essere presente il nome del Santo Patrono, San Rocco. Si tramanda nel tempo con frequenza in alcune famiglie: Rocco Pititto (Atto 09.12.1690), Rocco de Fusto (Atto 09.04.1692), Rocco Rizzello (Atto 28.06.1692), Rocco Vonella (Atto 05.03.1695), Rocco Vitaliano (Atto 16.08.1697), Rocco Tolone (Atto 16.10.1697), Rocco Viatura (Atto 23.04.1700), Rocco Lo Iarro (Atto 25.07.1702), Rocco Migliazza (Atto 18.08.1704). Rocco Grasso (Atto 27.07.1710), Rocco Sestito (Atto 29.07.1710), Rocco Sciacchitano (Atto 26.11.1711).

 

Cognomi e nuclei di famiglia ricorrenti nell’ex Parrocchia di San Rocco      

 

Augeri …e Sestito Caterina

Basile (Vasili) Andrea e MigliazzaAntonina

Basile Francesco e Marra Vittoria

Basile Giovanni D.co e Tolone Caterina

Borgiorno Bernardino e Cimino Domenica

Bongiorno Giovanni Domenico e Burdino Margherita

Bongiorno Giuseppe e Silimo Caterina

Bongiorno Pietro e Lo Magno Domenica

Buffa Giovanni Domenico e Sergi Caterina

Buffa…e Russo….

Burdino Anastasio e Fodero Laura

Cafarella Domenico

Cannistraro Giuseppe e Valentino Elisabetta

Cannito Marco e Melina Caterina

Cannuli Giovanni e Vaiti Elisabetta

Carella Eugenia

Carfallà Paolo e Vitaliano Annunciata

Caruso Andrea e Cristofaro Antonina

Casoli Rosaria e Ga…Antonio

Catalano Antonio e Carchidi Hjeronima

Catalano Domenico e Ceraso Vittoria

Catalano Giovanni e Vonella Elisabetta

Catalano Giovanni Domenico e Sestito Angela

Catalano Michele e Passafaro Caterina

Catalano Nicola e Carchidi Elisabetta

Catalano Nicola e Romeo Isabella

Catalano Tommaso e Nicotera Angela

Catalano Vito e Lo Magno Isabella

Cefalì Tommaso e Vonella Elisabetta

Ceraso  Marco e Dianora Rundo

Ceravolo Domenico e Giampà Angela

Chiriano Antonio e Quaresima Elisabetta

Ciaramella Domenica

Cimino Antonio e Ferraijna Elisabetta

Cimino Francesco e Pititto Domenica

Cimino G.Battista e Sergi Lucrezia

Cimino Giuseppe e Vasili Caterina

Cimino Giuseppe Antonio e Zungone Elisabetta

Cimino Pietro e Furcumari Anna

Cimino Vitaliano e Vitaliano Domenica

Conaci … e Ferraijna …

Conaci Antonio Tommaso e Giglio Antonina

Conace/i Giovanni e Palilogo Isabella

Conaci Giovanni e Tolone Angela

Crapella Domenico e Palaija Elisabetta

Cristofaro Andrea e Defilippo Elisabetta

Cristofaro Domenico e Galiano Domenica

Cristofaro Francesco e Burdino Francesca

Cristofaro Pietro e Lo Iarro Antonina

de Fazio Giovanni Pietro e Nicotera Caterina

defilippo Antonio e De Nino Caterina

Defilippo Antonio e Fruci Angela

Defilippo Antonio e Maccarone Domenica

Defilippo Domenico e Ferraijna Lucrezia

Defilippo Domenico e Lo Iarro Caterina

Defilippo Domenico e Migliazza Ippolita

Defilippo Domenico e Figliuzzi Porzia

de filippo Francesco e Tolone Domenica

defilippo Giovanni e Vasili Caterina

defilippo Giovanni e Zaccone Caterina

defilippo Marco e Scamardì Caterina

de Filippo Pietro e Giglio Vittoria

de Fusto Rocco e Cannata Elisabetta

de fusto …e Catalano Angela

de fusto Scipione e Tolone Domenica

de Gori Pietro e Fodero Domenica

de Iesi Tommaso e Fragola Teresa

de Iesi Tommaso e Proganò Domenica

de Nino Francesco e Nicotera Antonina

de Nino Salvatore e Catalano Lucrezia

Dominiianni Andrea e defusto Antonia

Donadeo Giovanni Antonio e defusto…..

Dubretto Giacomo

Facciolo Isabella

Fanciulo Angela

Ferraijna Antonio e Gangale Maria

Ferraijna Antonio e Migliazza Domenica

Ferraijna Antonio e Palaria Vittoria

Ferraijna Domenico e Caruso Giovanna

Ferraijna Domenico e Iapello Caterina

Ferraijna Giovanni e Calabretta Isabella

Ferraijna Giovanni Domenico e Proganò Caterina

Ferraijna Marco e Acquaro Isabella

Ferraijna Pietro e Nicotera Caterina

Ferraijna Pietro e Quaresima….

Ferraijna Vito e Catalano Elisabetta

Fodero  Giuseppe e defilippo Elisabetta

Fodero G.Domenico e Migliazza Maria

Frijo Giovanna

Frontera Elisabetta e … …

Fulciniti G.nni D.co e Zafaro Lucrezia

Furcumari Antonio e Conaci Maria

Galletta Giovanni e…

Gangale Antonio e Carchidi Laura

Giampà Giovanni Domenico e Cannata Porzia

Giampà Nicola e Tolone Giovanna

Giampà Pietro e Rizzello Colomba

Giampà Tommaso e Palaija Laura

Giglio Antonio e Signorello Vittoria

Giglio G.Battista e Punteri Laura

Giglio G.Battista e Proganò Eleonora

Giglio Giuseppe e Pititto Caterina

Giugliano Antonio e Passafaro Antonia

Gosci Pietro e Iapello Giovanna

Grasso Rocco e Marinaro Colomba

Grasso Tommaso e Sergi Mar

Iacopino Cristofaro e Vasili Domenica

Iapello Giovanni e Ceraso Antonina

Lagani Francesco

La Grotteria Domenico e Vaiti Margherita

Lento Antonio e Giglio Agnese

L’Infiniti Palumba

Livadese Antonio e Fodero Angela

Livadese Pietro e Lento Caterina

Lo Bello Antonio e Vonella Angela

Lo Bello Domenico e Tolone Elisabetta

Lo Bello Giuseppe e Sergi Vittoria

Lo Iarro Antonio e Carchidi Elisabetta

Lo Iarro Antonio e defilippo ……..

Lo Iarro Antonio e Vonella Domenica

Lo Iarro Domenico e Ferraijna Caterina

Lo Iarro Domenico e Nicotera Mattia

Lo Iarro Domenico e Zaccone Matthia

Lo Iarro Francesco e Vaiti Isabella

Lo Iarro Rocco e Vasili Caterina

Lo Magno Francesco e Vonella Rosa

Lo Magno e Vaiti Caterina

Lo Magno Romano Antonio e Vasili Caterina

Lo Pra…Giuseppe e Nicotera Caterina

Maccarone Giovanni B. e Casalnuovo Giovanna

Maccarone Nicola e Bongiorno Porzia

Maccarone Santo e Viatura Elisabetta

Marinaro Antonio e Ciliberto Domenica

Marinaro Giovanni e Tolone Caterina

Marinaro Pietro e Nicotera Lucrezia

Marra Antonino e Zaccone Mattia

Marra Giovanni  e Livadese Elisabetta

Mesuraca Prudentia

Migliazza Giacinto e Spagnolo Iacoba

Migliazza Giovanni D.co e Proganò Porzia

Migliazza Gregorio e Lazzaro Vittoria

Migliazza Gregorio e Zaccone Elisabetta

Migliazza Nicola e Tolone Giovanna

Migliazza Pietro e Galletta Maria

Migliazza Pietro e Marra Lucrezia

Migliazza Pietro e Palilogo Matthia

Migliazza Pietro e Vitaliano Caterina

Migliazza Rocco e Lo Magno Isabella

Misdea Michele e La Grotteria Caterina

Morelli Giacomo e Garofalo Lucrezia Civitatis Catanzarii

Moranda Magdalena

Mo/usca Domenico e Misdea Angela

Mo/usca…Pelaija Annunciata

Mosca Giuseppe e Pullacchio Caterina

Muzzì Domenica

Nicotera Antonio e Fodero Antonia

Nicotera Antonio e Fragola Elisabetta

Nicotera Antonio e Passafaro Domenica

Nicotera Carlo e Fruci Isabella

Nicotera Domenico e Basile Elisabetta

Nicotera Francesco e Dubretto Domenica

Nicotera Giovanni Battista e Chiriano Laura

Nicotera G. Battista e Ferraijna Maria

Nicotera Michele e Catalano Elisabetta

Nicotera Pietro e Migliazza Anna

Nicotera Tommaso e defilippo Lucia

Palaija Gaetano e Giampà Caterina

Palaria…e Buffa Elisabetta

Palaria Agazio e Sciacchitano Domenica

Palaria Andrea  e Cristofaro Giovanna

Palaria Tiberio e Lo Bello Caterina

Palilogo Giovanni e Vasili Caterina

Palilogo G. Domenico e Catalano Elisabetta

Palilogo Giacomo e Passafaro Elisabetta

Palilogo Giacomo e Nesci Elisabetta

Palilogo Giacomo e Vitaliano Elisabetta

Passafaro Antonio e Lo Magno…

Passafaro Antonio e Vonella Angela

Passafaro Santo e Migliazza Domenica

Passafaro Stefano e Catarisano Caterina

Pelaija (Palaia) Giuseppe e Buffa Elisabetta

Pelaija Tommaso e Fruci Beatrice

Pititto Rocco e Vaiti Vittoria

Proganò Antonio e Migliazza Lucia

Proganò Domenico e Giglio Polita

Proganò Marco e Lo Iarro Giovanna

Proganò Pietro  e Spagnolo Isabella

Pullacchio Martino e Nicotera…

Quaresima Antonio e Conte Minica

Quaresima Antonio e Nicotera Domenica

Rizzello Rocco e Vonella Caterina

Rocca Antonio e Vasili Angela

Rocca Giuseppe e Proganò Angela

Rosanò Antonio e Viatura Prudenzia

Rosanò Domernico e Giampà Isabella

Rosanò Pietro e Ferraijna Giovanna

Rosanò Pietro e Signorello Vittoria

Rosanò Pietro e Vitaliano Maria

Russo Francesco e Accisano Apollonia

Russo Francesco e Silimo Elisabetta

Scarcella G.ni B. e Migliazza Elisabetta

Sciacchitano Antonio e Tolone Anna

Sciacchitano Giovanni  e Palaria Vittoria

Sciacchitano Matteo e Fodero Caterina

Sciacchitano Matteo e Zaccone Maria

Sciacchitano Rocco e Migliazza Ippolita

Sergi Antonio e  Gosci Hijeronima

Sergi Domenico e Nicotera Santa

Sesta Antonina

Sestito Giuseppe e Lo Magno Francesca

Sestito Marco Antonio e Spagnolo Elena

Sestito Pietro e Nicotera Domenica

Sestito Santo e Vaiti Domenica

Sestito…e Vitaliano Isabella

Severise Giovanni e Valente Fragustina

Signorello Domenico e Tolone Vittoria

Signorello G. Battista e Sestito Giovanna

Signorello Giuseppe e Burdino Elisabetta

Signorello Giuseppe e Nicotera Caterina

Sinatura Elisabetta

Spagnolo Costantino e Cefali Elisabetta

Spagnolo Domenico e Piro Elisabetta

Spagnolo Vitaliano e Macrì Annunziata

Spanò Domenico e Furcumari Domenica

Spatea Caterina

Stranieri Carlo e Tolone Lucrezia

Stranieri Daniele e Calamonici Domenica

Stranieri Giovanni e Rocca…

Stranieri Giacomo e Fodero Caterina

Stranieri Pietro e Ga…Caterina

Tavano Giacomo e Sestito Domenica

Tolone Antonio e Cimino Angela

Tolone Antonio e Ferraijna Domenica

Tolone Antonio e Vaiti Caterina

Tolone Giovanni e Cristofaro Antonina

Tolone Giovanni e  Palilogo Caterina

Tolone Giovanni e Vonella Palumba

Tolone G.Battista e Galletta Lucia

Tolone Giuseppe e Sestito Angela

Vaiti Andrea e Zaccone…

Vaiti Antonio e Nicotera Mattia

Vaiti Andrea e Passafaro Angela

Vaiti Antonio e Vonella Antonina

Vaiti Carlo e Romeo Lucrezia

Vaiti Domenico e Ferraijna Pulisena

Vaiti G. Antonio e Vitaliano Caterina

Vaiti G.Battista e de Gori Isabella

Vaiti Nicola e Quaresima Angela

Vaiti Saverio e Marinaro Vittoria

Vatrella G.ni D.co e defilippo Laura

Viatura Giovanni e Chiriano Maria

Viatura Rocco  e Vatrella Elisabetta

Vitaliano Andrea e Ferraijna Lucrezia

Vitaliano Andrea e Muzzì Antonina

Vitaliano Andrea e Stranieri Lucrezia

Vitaliano Domenico e Buffa Elisabetta

Vitaliano Giuseppe e Palaria Elisabetta

Vitaliano Rocco e Cimino Caterina

Vitaliano Rocco e defilippo Candiana

Vitaliano Salvatore e Fodero Elisabetta

Vonella Antonio e Sciacchitano Teodora

Vonella Antonio e Sestito Antonia

Vonella Domenico e Misdea Angela

Vonella Francesco e defilippo Elisabetta

Vonella Giovanni e Cannuli Domenica

Vonella Giovanni e Passafaro Elisabetta

Vonella Giovanni Domenico e Morello Anna

Vonella G.ni D.co e Tolone Caterina

Vonella G.ni D.co e Vaiti Caterina

Vonella Nicola e Stranieri Beatrice

Vonella Rocco e Lo Iarro Caterina

Vono Diana

Zaccone Antonio e de Luca Giovanna

Zaccone Domenico e Tolone Laura

Zaccone Gregorio e Iapello Domenica

Zaccone …e Rizzello Elisabetta

Zaccone Vincenzo e Sergi Domenica

Zaccone…e Vaiti Antonia

Zagaro (?) Domenica vidua Andreae…

Ziparo Martino e Scarcella Caterina

Ziparo Martino e Vatrella Caterina

Zo/ungone Pietro e Vonella Caterina

 

***

Con l’ Atto redatto il 17 Marzo 1712 termina il Liber Defunctorum, oggetto della nostra lettura. A piè di pagina il R. Don Antonio Garigliano, Parroco e Rettore della Chiesa di San Rocco, conferma quanto sopra redatto e ne dà testimonianza diretta e personale nei termini che riportiamo così come siamo riusciti a leggere:

” D. Ant. Garigliano Parochus fidem facio ut supra.

Alia nomina defunctorum reperientur ad … in alio libro fol… 355.”