Girifalco nella seconda metà del Secolo XVIII
(1754<>1762)
Rilevazione socio-storica di dati e situazioni
Proponiamo ai nostri occasionali visitatori una indagine socio-storica che abbiamo condotto anni fa e che insieme ad altre giaceva nel cassetto. Non si tratta di una indagine vera e propria, è piuttosto una esposizione di dati e di situazioni che abbiamo rilevato esaminando un registro dei defunti della Chiesa Matrice che sorgeva ai Pioppi Vecchi e che fu distrutta dal sisma del 1783.Il periodo preso in esame è più che limitato nel tempo, va dal 18 ottobre 1754 al 31 dicembre 1762, poco più di otto anni.
Dal 18 ottobre 1754 al 31 dicembre 1762 si verificarono 443 casi di mortalità che suddividiamo per età e per sesso:
per età
adulti…..235 +
minori…208 =
Totale….443
per sesso
M….223 => Adulti…115 + Minori …108 +=> 223 +
F……220 => Adulte..120 + Minori …100 ==> 220 =
T.li…443 => Adulti..235 + Minori …208 ==> 443
Ritenendo di fare cosa gradita agli amanti di statistica riportiamo di seguito in modo graduato come, annualmente, i casi di mortalità si sono verificati nel periodo preso in esame:
Anno 1754… 6 decessi (dal 18 ottobre al 31 dicembre)
Anno 1762…38 decessi
Anno 1759…47 decessi
Anno 1761…50 decessi
Anno 1756…52 decessi
Anno 1755…57 decessi
Anno 1757…60 decessi
Anno 1758…62 decessi
Anno 1760…67 decessi.
Di converso avremmo dovuto riportare l’andamento demografico. Il nostro, ripetiamo, non è uno studio statistico, ma è una rilevazione sociostorica. E poi, è da tenere presente che all’epoca vi erano due Parrocchie intestate l’una a Santa Maria delle Nevi, l’altra a San Rocco e ciascuna aveva una propria anagrafe parrocchiale.Anche se non riferiti strettamente al periodo 1754-1762 e non adatti per un esame comparativo, mettiamo, comunque, a disposizione dei visitatori del “Sito” i dati di cui siamo in possesso e che abbiamo estrapolato da alcune ” Relatio ad Limina “ del Vescovo di Squillace, Mons. Saverio Maria de Queralt:
“Relatio ad Limina” del 10.06.1750……….Fam. 647…Anime 2759
“Relatio ad Limina” del 21.11.1753……….Fam. 647…Anime 2859
“Relatio ad Limina” x il triennio 1753/6…Fam. 647…Anime 2800.
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Nel redigere gli “Atti di Morte” l’estensore, l’Arciprete Syr Carolus de Stefano, seguiva uno schema prestabilito:
Anno Domini…die vero…mensis…(nome e cognome del defunto/a) vir/uxor/viduus/vidua//filius-filia solutus-a in domo sua in Comunione S. M.E. animam Deo reddidit confessus/a…, …SS.mo Sacramento Eucharistiae refectus/a, et…sacri Olei unctione roboratus/a cuius corpus in Ecclesia…sepultum est.
Del defunto venivano trascritti tutti i dati inerenti al suo stato civile da vivo usando espressioni appropriate per ciascun caso: vir ( sposo) di…, uxor ( sposa ) di…, viduus/vidua (vedovo/a) di…Non veniva trascurata l’età del defunto, se minorenne parvulus o parvula. Se non ricorreva alcuno dei casi predetti veniva usata l’espressione filius solutus/a (indipendente, maggiorenne) di…
Vir, nell’accezione italiana di uomo, è rimasto nella parlata locale sino al secolo scorso. Era frequente, infatti, l’espressione” l’uamu miu ” in luogo di ” il mio sposo “.
Dalla lettura degli “Atti” si evidenzia sia che a chi stava per passare a miglior vita l’assistenza spirituale da parte della Chiesa era completa, sia il clima di Controriforma presente nella nostra Diocesi retta dallo spagnuolo Mons. Saverio Maria de Queralt. Il Vescovo de Queralt, infatti, annualmente richiedeva ai suoi Parroci l’elenco di tutti coloro che non avevano soddisfatto il Precetto Pasquale.
Si rendeva animam Deo in comunione S.M.E. se si erano assunti, ricevuti i prescritti Sacramenti. Gli”Atti”, infatti, venivano redatti con eccessiva meticolosità ed in ciascuno risultano indicati i nomi dei Ministri di Culto che avevano provveduto a somministrarli.E avveniva che al capezzale del morente si alternassero due o tre Sacerdoti: uno confessava, un altro comunicava, un altro, ancora, provvedeva alla Sacra Unzione. Con altrettanta meticolosità venivano redatti gli “Atti” relativi ai casi particolari di mortalità e quando per vari motivi ai morenti non si era potuto somministrare i Sacramenti:
…morte subitanea unctione olei (Atto 13.01.1755);
…comitiali morbus affectus (Atto 04.04.1755);
…morbo apoplettico (Atto 26.09.1755);
…fere subitanea morte percussus nullis munitus sacramentis…(Atto 05.05.1756);
… confessa per signa, di anni 8, (17.09.1757);
…munitus nullis Sacramentis sed cristiane vixerit praecepto Paschali satisfecerit et licentia episcopalis Curiae seguenti die in Matrice sepultum est. (Atto 12.10.1757);
…in Comunione S.M.E. animam Deo reddidit, antea gladio perculsus sed postea confessus mihi subscripto Archipresbiter (Atto 19.12.1758);
…in infirmitate sine loquela, di anni 8, unctione Olei Sancti ( Atto 05.04.1759);
…confessa vi morbi signis, di anni nove, (Atto 22.04.1759);
…nullis sacramentis munitus morte subitanea affectus apoplexiam (Atto 09.06.1759);
…subitanea morte in partu (21.06.1759);
…affecta subitaneo accidente nullis Sacramentis munita (Atto 27.06.1759);
…quasi repentina morte recepta tamen prius absolutione a R. D. G.B.Magno…quidam muliere ipsum petiisse confessionem et veniam suorum peccatorum a D.no et dixisse penes se habere Cartulas seu documenta satisfecisse praecepto annuale Communionis Paschalis pro anno 1758-1759 (Atto 26.01.1760);
…repetina morte, di 8 anni, (Atto 28.04.1760);
…morbo epilettico et apoplettico correpta (Atto 22.12.1760);
…morte subitanea munita nullis sacramentis (Atto 28.03.1761);
…fere repentina morte et ideo munitus nullis sacramentis (Atto 25.05.1761);
…confessa in diuturna sua infirmitate pluries…ma per la subitanea morte senza sacramenti (Atto 01.07. 1761);
…morte violenta animam Deo reddidit peccatorum veniam et misericordiam a Deo petendo generaliter confessus V.I. D.co Spagnuolo, D.co A. Giampà (13.08.1761);
…gravi morbo et letargo oppressus, di anni 12, (Atto 06.10.1761);
…morbo epilettico (Atto 20.10.1761);
…confessus et comm. paucis diebus ante mortem in Ecclesia sed subitanea morte percussus nullis sacramentis munitus (Atto 06.11.1761);
…morbo epilettico percussus (Atto 20.10.1761).
Anche se ci caliamo nei tempi non possiamo non evidenziare il clima che si respirava all’epoca. Ricordiamo che sino a qualche decennio fa ad alcuni defunti veniva negata la sepoltura cristiana e al passaggio del corteo funebre le porte della Chiesa venivano immediatamente sprangate, le corde delle campane tirate in alto.
Ci risuonano nelle orecchie i versi di Dante Alighieri:
…………………………………….io mi rendei
piangendo a quei che volentier perdona.
Orribil furon li peccati miei;
ma la bontà infinita ha sì gran braccia
che prende ciò, che si rivolge a lei. (Purg. III w 119-123);
ed ancora:
…l’angel di Dio mi prese, e quel d’inferno
gridava: O tu del ciel, perchè mi privi?
Tu ne porti di costui l’eterno
per una lagrimetta che il mi toglie;… (Purg. V° w 105-108)
E, sì!, siamo ben lontani dal Concilio Vaticano II che aprirà i battenti nel dicembre del 1961!
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Ministri di Culto che nel periodo somministrarono i Sacramenti ai morenti:
Syr Carolus de Stefano Arciprete
R.D.Vincenzo Bonelli (dal 1760)
R.D.Carlo Antonio Bongiorno
R.D.Domenico Bova
R.D. D.co Antonio Catalano
Sacerdos Don Nicola de Luca (+ 11.11.1761)
R.D. Bruno Ferrajina
R.D. Rocco Ferrajina
R.D. D.co Antonio Giampà
R.D. D.co Giuseppe Giampà
R.D. G.nni Battista Magno
R.D. Bruno Marinaro
R.D. Giacomo Nicotera
R.D. Gregorio Sestito (+ 28.03.1758)
R.D. Domenico Spagnuolo
R.D. Vitaliano Staglianò (Parroco di San Rocco)
R.D. Paolo Stranieri
R.D. Giovanni Tolone
R.D. G.ppe Antonio Valeo (dal 1761, Parroco di San Rocco)
R.D. Giuseppe Maria Vitaliano (+ 13.02.1760)
R. P. Lector Fulgentius Ordinis Praedicatorum ( 1757)
R.P. Primerano Ordinis Praedicatorum (1758)
R.P. Domenico Avenoso (1756)
R,P. Antonio a Borgia dei Padri Riformati (1759)
R.P. Bernardino a Girifalco (1760)
In un contesto di diffuso disagio socio-economico quella del sacerdozio era una vocazione…promossa dalla prospettiva di un futuro sicuro e dalla affermazione nella società che sarebbe derivata alla famiglia di appartenenza.A questo punto ci torna alla mente il manzoniano Don Abbondio per il quale ” procacciarsi di che vivere con qualche agio , e mettersi in una classe riverita e forte, gli eran sembrate due ragioni sufficienti per una tale scelta.” Nel passato le classi meno abbienti guardavano alle case dei sacerdoti, sì, con ammirazione, ma frammista ad una malcelata invidia e, rassegnate, le additavano con un eufemismo, è casa de chirica rasa! In quanto alla consistenza del clero dall’elenco suesposto si evidenzia che Girifalco, la cui popolazione all’epoca si aggirava intorno ai 2500/2800 abitanti, con i suoi sacerdoti secolari e i R.P. dei due Conventi, l’uno dei Padri Predicatori di San Domenico e l’altro dei Riformati, non era proprio da meno al resto dei paesi della Diocesi di Squillace. In Commodaro, infatti, leggiamo che lungo il Secolo XVIII° vi furono periodi in cui si contò nella Diocesi, per esempio, nel 1753 un sacerdote su 72 abitanti, nel 1756 un sacerdote su 67 abitanti.Tale stretto rapporto, sacerdote/numero abitanti, andò allargandosi con l’incameramento dei beni ecclesiastici da parte della Cassa Sacra all’indomani dell’evento sismico del 1783. In questo periodo vengono istituite nelle Parrocchie le Comunerie, organismi attraverso i quali venivano amministrati i beni mobili e immobili delle Parrocchie i cui proventi erano destinati al sostentamento del clero e alle necessità amministrative della Chiesa. A Girifalco la Comuneria fu istituita dal Vescovo Notaris nel 1797, un “fondo rustico” in Ctr Piano d’Acquaro ne porta ancora il nome, Comuneria.
E’ da notare che l’assistenza spirituale a chi stava per lasciare hanc vallem lacrimarum era demandata quasi esclusivamente ai Ministri di Culto secolari, ai sacerdoti. In pochissimi casi, nell’arco di tempo da noi preso in esame, si rileva la presenza di un Ministro di Culto appartenente a uno dei due Conventi, di San Domenico e dei Riformati.
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Religiosi
Soror Rosa Maria Chiriano (+ 30.07.1756 )
Soror Emanuela Gallelli Terrae Badolati Bizzocca Ord. S. F.sci Min. Obser. Domi Honofrii Giampà (+22.12.1760);
Soror Dominica Raimondo, Terzo Ordine di S. Domenico. (+ 27.11.1756)
Soror Serafina Sanzi (+ 26.07.1756)
Nicola Sangiuliano, eremita, deceduto nel Convento dei Riformati ( +13.09.1755)
Quello delle monache di casa nel passato era un fenomeno diffuso e che durò sino ai gioni nostri. Oltre alle predette abbiamo notizia di altre monache di casa che abbiamo rinvenuto in Atti di Battesimo (Chiesa Matrice) e Atti di Morte (ex Chiesa Parrocchiale di San Rocco) del Secolo XVII e segg.: Soror Maddalena Pellegrino, Soror Clara dello Dieni, Soror Elisabetta Cannuli, Soror Angela Giugliano che reddidit animam Deo in domo Excell.mi Ducis A.D. 1691 die 3 mensis Iulii, Soror Anna Pelaja ( + 20.12.1692), Soror Elisabetta Catozza (+ 22.07.1703), Soror…(+ 03.03.1704), Bizzocca S.cti Francisci confessa…nullum aliud Sacramentum accepit ob impotentiam et infirmitatem, Soror Clara Sestito Bizzocca S.P. Francisci (+ 20.02.1710), Soror Francisca Silimo Tertii Ordinis S. Francisci (+ 18.02.1712).
Erano nubili o vedove, che, non disponendo delle centoventi monete d’oro necessarie per essere ammesse al monastero, decidevano di trascorrere il resto della propria vita santamente, nell’osservanza dei principi della Religione Cristiana, pur rimanendo ciascuna nella propria casa, donde “monache di casa” , e , pur essendo libere da vincoli che potessero essere riferiti a qualsiasi Regola, indossavano “una veste religiosa”.Salvo qualche raro caso queste religiose “irregolari” per lo più “…era gente povera, isolata, indifesa: orfane, vedove, esposte, che affidavano il proprio avvenire e la propria difesa al sentimento religioso del popolo, sollecitato dall’esibizione di un indumento sacro…L’assunzione di un abito monacale, di propria iniziativa, in un ambiente saturo di sacro, risolveva molti problemi…non erano richieste formalità giuridiche per smettere l’abito in caso di eventuale matrimonio, si otteneva una discreta difesa per la propria moralità, veniva assicurato un pane perchè l’elemosina, almeno in generi naturali, era facile e sentita”. ( Commodaro – La Diocesi di Squillace…) La Chiesa, quindi, costituiva non solo un “rifugio” religioso, ma anche economico e sociale.In alcuni centri della Diocesi di Squillace, per esempio a Borgia ( Guerrieri – A Sud di Catanzaro), il fenomeno delle monache di casa si protrasse sino al secolo scorso sotto varie denominazioni: bizzocche, santocchie, beatelle.
Nella nostra cittadina, a Girifalco, alle monache di casa subentrarono le “donne di Chiesa”, le rabbine.Queste non avevano niente in comune con le monache di casa.La loro scelta di votarsi alla pratica delle virtù cristiane e di rinunciare al matrimonio era dettata da motivi prettamente religiosi : esse svolsero attività preziosa e nel campo religioso e in quello civile.
Il Concilio Vaticano Secondo, con le sue innovazioni, in particolar modo per quanto riguarda la liturgia, era allora in mente Dei. La partecipazione dei fedeli alle funzioni religiose era più che passiva: l’uso della lingua latina, la stessa celebrazione della Messa che avveniva sull’altare, con il sacerdote di spalle, accentuava nel popolo l’incomprensione e l’atmosfera di mistero.Per la gente semplice, analfabeta, quindi, queste donne pie e devote furono un valido aiuto per la comprensione delle funzioni religiose.Iniziavano, infatti, i canti, recitavano le litanie, erano di guida nella recita del Santo Rosario, scandivano con i loro comportamenti le varie fasi della Messa e degli altri Offici.Dopo i sacerdoti, le “donne di Chiesa” erano ritenute coloro che detenevano le conoscenze della Religione e non a torto furono dette rabbine, dall’ebraico Rabbi, maestro.
Non meno preziosa fu la loro attività in favore dell’infanzia in un’epoca in cui le istituzioni educative erano assenti. Allora si andava nelle loro case come oggi si va al doposcuola, erano le cosiddette “maestre”: Alla Cannaletta, nella parte terminale di Via Fontana, vi era la buona e garbata ‘Ntonuzza De Marco (20.11.1901-30.03.1973), maestra di telaio e di cucito. Passando di là, nei pressi della “Cannaletta”, pare ancora di sentire il vociare dei bambini che affollavano il suo “basso”. E non pochi bambini di quegli anni, ora adulti, sono presi da un sentimento di riconoscenza e di nostalgia. Quale attività meritoria svolse in favore dell’infanzia! Era, ad un tempo, vigile ed amorevole custode, mamma e maestra.Quante volte dovette dare del suo, già magro, quando una mamma tardava a rientrare! Dietro le campane, Via Campanella, vi era Mariannuzza Ferraggina (20.11.1898 – 17.06.1952), abile sartina; a li Poteddha, inizio di Corso Garibaldi, Benvenuta Giglio ( 08.02.1908) che, nonostante le sofferenze che costellarono la sua esistenza e che accettò quale prova cui il Signore la volle sottoporre, profuse il suo impegno nell’educare e nell’istruire intere generazioni. Le case di queste “maestre”per i più piccini erano giardini d’infanzia dove “s’imparava” l’educazione e le “cose di Dio”, vere scuole per le ragazze, che apprendevano a ricamare, a cucire, a tessere.
Non possiamo non menzionare Illuminatuzza Giglio (03.08.1892 – 01.10.1981), Donna Raffaella Pellegrini (19.07.1896 – 31.07.1981) e Donna Marietta Fodaro (26.03.1896 – 05.01.1974) terziaria francescana, tutte e tre buone, compite e di squisita signorilità, trascorsero la vita nella preghiera, nella mortificazione e nella pratica delle virtù cristiane.Ma ci furono tante e tante altre sante donne, che in mezzo a infinite difficoltà ed incomprensioni offrirono la loro giovinezza e la loro vita al servizio della Chiesa.
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Nuclei di famiglia ricorrenti nella Parrocchia Santa Maria ad Nives – Pioppi Vecchi:
Acquaro G.Battista e Nicotera Eleonora
Arcuri Domenico e Sgro Diana
Basile Domenico e Cristofaro Diana
Basile Domenico e Marinaro Antonia
Bongiorno Francesco Antonio e Santaguida Giovanna
Bongiorno Giovanni e Cannella Elisabetta
Bongiorno Paolo e Vaiti Elisabetta
Bongiorno Rocco e Melina Ippolita vulgo Tota
Buffa Giuseppe e Tolone Caterina
Burdino Domenico e Migliazza Elisabetta
Burdino G.Battista e Basile Rosa
Burdino Rocco e Iacopoantonio Caterina
Calamonici Antonio e Fragola Elisabetta
Calamonaci Domenico e Marra Isabella
Calamonici Giuseppe e Giampà Maddalena
Calamonici Pasquale e Ceravolo Gerosolima
Caloiero Pasquale e Roggiero Rosa
Cannella Andrea e Gullà Caterina
Cannella Andrea e Iapello Antonina
Cannito Pietro e Marra Angela
Cannito Tommaso e Giampà Elisabetta
Carfalla Nicola e Sestito Cecilia
Catalano Michele e Marinaro Angela
Catalano Michele e Vaiti Angela
Catricalà Gabriele e Ziparo Caterina
Celia Domenico e Nesci Elisabetta
Chiriano Agazio e Tolone Anna
Cimino Agostino e Iarro Angela
Cimino Domenico e Nicotera Anna Maria
Cimino Domenico e Proganò Santa
Cimino G.Battista e Sestito Rosa
Cimino Lorenzo e Iacopoantonio…
Cimino Pietro e Costantino Laura
Cimino Rocco e Vitaliano Elisabetta
Cimino Vitaliano e Donaddeo Cecilia
Cimino Vito e Tolone Rosa
Conaci Domenico e Vonella Angela
Conte Rocco e Sergi Anna
Cosentino Domenico e Benincasa Margherita
Costantino Antonio e Nicotera Concetta
Costantino Antonio e Maccarone Caterina
Costantino Gaetano e Gangale Anna
Costantino Giuseppe e Catalano Isabella
Costantino Ludovico e Lo Bello Vittoria
Costantino Ludovico e Trombino Elisabetta
Costantino Vito e Lo Bello Vittoria
Cristofaro Antonio e De Filippo Anna
Cristofaro Bruno e Proganò Elisabetta
Cristofaro Domenico e David Rosa
Cristofaro G. e Tolone Giovanna
Cristofaro Vincenzo e Petitto Giovanna
Davide Giovanni e Iapello Elisabetta
de Filippo G. Battista e Ferrajina Anna
de Filippo Rocco e Burdino Elisabetta
de Filippo Rocco e Migliazza Rosa
de Filippo…e Scarcella Domenica
de Filippo Rocco e Zaccone Caterina
de Filippo Tommaso e Palaria Elisabetta
de Fusto Vincenzo e Cannito Elisabetta
de Jesu Domenico e Tolone Anna
de Jesu Domenico e Vatrella Maria
de Jesu Giovanni e Lione Elisabetta
de Jesu Giovanni e Lo Bello Elisabetta
de Jesu Onofrio e Rizzello Rosa
de Luca G.Battista e Fabbiani Beatrice
Ferrajina Domenico e Vonella Caterina
Ferrajina Francesco e Signorello Rosa
Ferrajina Tommaso e Casadonte Rosa
Ferrajina Tommaso e Costantino Teresa
Fodaro Domenico e Mosca Annunciata
Fodaro Giacomo e Pallaria Domenica
Fodaro Giovanni e Signorello Eleonora
Fodaro Giuseppe e Iarro Caterina
Fodaro Giuseppe e Iarro Santa
Fodaro…e Iozzo Santa
Fodaro Pietro e Vaiti Angela
Fodaro Vito e Palaia Angela
Fragola Giovanni e Loiacono Antonia
Frijio Vito Antonio e Saraceno Angela
Friojio Francesco Antonio e Ziparo Laura
Froio Santo e Maccarone Caterina
Frojio Vincenzo e Riccio Anna Maria
Gangale Giuseppe e Sestito Laura
Gangale Giuseppe e Vatrella Maria
Gareri Nicola vir, ut apertur, di Miraldo Lucrezia
Garigliano G. Battista e Fodaro Laura
Gentile Antonia suocera di Giuseppe Sciacchitano
Genuise Giovanni e Signorello Teresa
Giampà Antonio e Jozzo Angela
Giampà Ignazio e Mastrojanni Vittoria
Giampà Salvatore e Tolone Anna
Giglio Cosimo e de Filippo Rosa
Giglio Francesco Antonio e de Filippo Rosa
Giglio Giuseppe e Verro Caterina
Gosci Domenico e Zaccone Domenica
Gosci Domenico Antonio e Sergi Caterina
Grattà Antonio e Caracciolo Elisabetta
Grattà Vito e Vitaliano Beatrice
Iacopoantonio Domenico e Sestito Angela
Iacopoantonio Domenico e Sestito Elisabetta
Iacopoantonio Giovanni e Nesci Antonina
Iacopoantonio Pietro e Burdino Elisabetta
Iapello Domenico e Ferrajina Elisabetta
Iapello Giovanni e Vonella Agnese
Iapello Giuseppe e Cannella Vittoria
Iapello Rocco e Proganò Caterina
Iarro Paolo e Nesci Elisabetta
Laghani Vincenzo e Grasso Laura
Laghani Vito e Grasso Laura
Laghani Vito e Viatora Laura
Lo Bello Vito e Morello Caterina
Lo Magno Giovanni e Vaiti Santa
Lo Magno Rocco e Proganò Santa
Magno Oliverio V. I. D. Domenico e Perago Caterina
Mardente Didacus e Migliazza Elisabetta
Marinaro Antonio e Tolone Santa
Marinaro Cesare e Conte Rosa
Marinaro Domenico e Catalano Maria
Marinaro Giacinto e Lomagno Anna
Marinaro Francesco e de Fusto Santa
Marinaro Giovanni e Conte Antonina
Marinaro Paolino e Scamardi Anna
Marinaro Rocco e Maccarone Domenica
Marra…e Melina Giovanna
Mazzullari Antonio e Iapello Domenica
Melina Giovanni e Fragola Caterina
Melina Michele Angelo e Sestito Giovanna
Melina Vito Antonio e Mu(o)sca Annunziata
Michenzi Bruno e de Filippo Elisabetta
Migliaccio Rocco e Sestito Colombina
Migliazza Andrea e Verro Angela
Migliazza Antonio e Conaci Laura
Migliazza Didaco e Vaiti Caterina
Migliazza Domenico e Burdino Concetta
Migliazza Domenico e Stranieri Angela
Migliazza Pietro Antonio e Cristofaro Elisabetta
Migliazza Tommaso e Vitaliano Caterina
Migliazza Vito e Sestito Rosa
Migliazza…e Vitaliano Caterina
Morello Francesco e Cannella Caterina
Mosca Giuseppe e Proganò…
Nesci Bernardo e Cimino Elisabetta
Nesci Bernardo e Ferrajina Elisabetta
Nesci Domenico e Basile Angela
Nesci Rocco e Verro Caterina
Nicotera Giuseppe e Verro Rosa
Nicotera Rocco e Carlizzi Laura
Palaja D.co Antonio e de Jesu Rosa
Palaia D.co Antonio e Giampà Caterina
Palaia Francesco e Vatrella Cecilia
Palaia Paolo e Tolone Elisabetta
Palaia Rocco e Rania Cecilia
Palaia Vincenzo e Raimondo Lilla
Palaria Domenico e Carfalla Rosa
Palaria Domenico Antonio e de Jesu Rosa
Palaria Domenico e Mercuri Caterina
Palaria Giuseppe e Rotella Caterina
Paleologo Domenico e Tolone Caterina
Passafaro Giovanni e Ferrajina Eleonora
Passafaro Rocco e Vonella Vittoria
Petitto Rocco e de Vito Caterina
Petitto Ventura e Rocca Caterina
Piroso Domenico e Ferrajina Teresa
Pititto G.Battista e Iarro Angela
Proganò Domenico e Marra Domenica
Proganò Giacomo e Palaria Caterina
Proganò Giuseppe Romeo Caterina
Proganò Tommaso e Cristofaro Caterina
Proganò Tommaso e Vitaliano Eleonora
Pullella Antonio e Stranieri Angela
Quaresima Vito e Giampà Angela
Raimondo Fabio e Fodaro Laura
Roggiero Antonio e Tolone Luigia
Roggiero Domenico e Carfalla Antonia
Roggiero Domenico e De Filippo Caterina
Roggero Francesco e Ferrajina Aurora
Roggiero Giuseppe e Marinaro Teresa
Roggiero Sebastiano e Mauro Caterina
Romeo Domenico e Nicotera Violanta
Romeo Francesco e Tolone Elisabetta
Rosso Domenico e Romeo Rosa
Sangiuliano Nicola e Gareri Maria
Sanzi Giuseppe e Diaco Petronilla
Sanzi Orazio e Magno Rosa
Saraceno Giovanni e Iarro Angela
Scala Michele e Vonella Antonina
Scarcella Domenico e Catalano Rosa
Scarcella G.Battista e Catalano Isabella
Scarcella Rocco e Giampà Elisabetta
Sciacchitano Agostino e Iapello…
Sciacchitano Giuseppe e Pasceri Serafina
Sciacchitano Paolo e Conte Elisabetta
Sciacchitano Rocco e Signorello Laura
Sergi Agazio e Sergi Anna Maria
Sergi Antonio e Polito Isabella
Sergi Antonio e Proganò Isabella
Sergi Domenico e Nesci Domenica
Sergi Giovacchino e Sergi Anna Maria
Sergi Giovanni e Tolone Domenica
Sergi Giovanni e Vonella Teresa
Sestito Domenico e Arena Chiara
Sestito Francesco Antonio e de Filippo Anna
Sestito Pietro e Nicotera Domenica
Sestito Pietro Antonio e Sestito Elisabetta
Signorello Giovanni Domenico e Zarmeri Anna
Signorello Giuseppe e de Filippo Vittoria
Signorello Giuseppe e Palaria Angela
Signorello Serafino e Bonelli Caterina
Signorello Serafino e Sergi Caterina
Signorello Tommaso e Fodaro Rosa
Spagnuolo Antonio e Martello Rosaria
Staglianò V.I.D. Giacomo e Garigliano Angela
Staglianò Michele Angelo e Fodaro Anna
Stranieri Francesco e Fodaro Anna
Stranieri Francesco e Saraceno Giovanna
Stranieri Giovanni e Cristofaro Elisabetta
Stranieri Giovanni e Marinaro Elisabetta
Stranieri G.nni D.co e Costantino Caterina
Stranieri Giuseppe e Costantino Eleonora
Stranieri Giuseppe e Quaresima Innocenza
Stranieri Giuseppe e Riga Vittoria
Stranieri Marco e Morello Angela
Stranieri Rocco e Vonella Anna Maria
Stranieri Vito e Catalano Isabella
Stranieri Vito e Piro Laura
Tedesco Francesco e Saraceno Flaminia
Tedesco Tommaso e Ferrajina Vittoria
Tolone Agazio e Palaia Caterina
Tolone Antonio e Signorello Antonina
Tolone Cosimo e Stranieri Domenica
Tolone Domenico e Cristofaro Caterina
Tolone Francesco e Tolone Vittoria
Tolone Giovanni e Mosca Caterina
Tolone Giuseppe e Rizzello Domenica
Tolone Giuseppe e Roggero Domenica
Tolone Ignazio e Anna Vaiti
Tolone Rocco e Ceravolo Elisabetta
Tolone Rocco e Cristofaro Giovanna
Tolone Rocco e David Caterina
Tolone Rocco e Ferrajina Rosa
Tolone Rocco e Giampà A
Tolone Rocco e Vonella Angela
Tolone Salvatore e Giglio Caterina
Tolone Salvatore e Rigitano Antonia
Tolone Tommaso e Palaria Gelsomina
Tolone Tommaso e Rizzello Domenica
Trifari Rocco e Bongiorno Ursula
Vaiti Francesco e Marinaro Caterina
Vaiti Giuseppe e Rosso Domenica
Vaiti Nicola e Megna Elisabetta
Vasile Marco e Calabretta Laura
Vatrella Bruno e Nesci Lucrezia
Vatrella Giuseppe e Stranieri Caterina Concetta
Verro Giovanni e Burdino Elisabetta
Verro Giuseppe e Burdino Elisabetta
Vitaliano Antonio e Buffa Laura
Vitaliano Bernardo e Marinaro Elisabetta
Vitaliano Domenico e Tolone Caterina
Vitaliano Giacomo e Giampà Giovanna
Vitaliano Rocco e Iacopino Laura
Vitaliano Rocco e Mosca Elisabetta
Vitaliano Rocco e Proganò Anna Maria
Vitaliano Tommaso e Torchia Antonia
Vonella Antonio e Stranieri Anna
Vonella Cosimo e Scarcella Rosa
Vonella Domenico e Proganò Rosa
Vonella Domenico e Tolone Caterina
Vonella Francesco e Ceravolo Caterina
Vonella Giuseppe e Maccarone Vittoria
Vonella Rocco e Polito Maria
Vonella Vincenzo e Petitto Rosa
Zaccone Domenico e Viatora Angela
Zaccone Francesco e Nicotera Anna
Zaccone Giovanni e Scarcella Vittoria
Zaccone Nicola e Acquaro Rosa
Zaccone Paolo e Ferrajina Antonia
Zaccone Vito e Gagliardo Isabella
Zarmeri Paolo e Foderaro Nicolina
Ziparo Bartololomeo e Zarmella Caterina
Ziparo Pietro e Vonella Elisabetta
Ziparo Rocco e Cannito Caterina
Ziparo Rocco e Cristofaro Vittoria
Ziparo Rocco e Vitaliano Caterina
Notazioni varie riguardo
alla professione:
Cimino Vito, Notaio.(Il 27.08.1755 muore la moglie, Rosa Tolone). Questo ramo della famiglia Cimino, che abitò nell’omonimo Palazzo di Via Fontana, di fronte alla “Posta Vecchia”, in seguito divenuto proprietà della famiglia Vonella-Olivadese, e che nel Secolo XX° si è trasferito a Cortale, annoverò nel passato altri due Notai, Giuseppe (05.08.1842/13.01.1917) e il figlio Luigi (31.07.1879/05.09.1963).
Migliaccio Rocco, Doctor Fisicus. (per la cronaca) Nel giro di tre anni perde, una dopo l’altra, tre figlie ancora in tenera età: la prima, Maria Anna, il 10.10.1756, la seconda, una parvula della quale non è riportato il nome, l’01.07.1757, la terza, Angela Rosa, il 29.09.1758.
Sestito Domenico, Notaio, ( + 10.09.1757).
Sestito Pietro, Notaio, ( + 13.12.1758)
Vitaliano Scipione, Doctor Phisicus. ( vedi Atto 03.01.1959)
al paese d’origine:
Arena Angela di Agazio, Civitatis Squillacensis, (+19.09.1761)
de Luca Vito, pauper, ex Olivadi , reddidit animam Deo il 26.09.1759 nel Convento dei Riformati.
Gareri Nicola vir, ut apertur, di Lucrezia Miraldo, commorantes in Civitate Neapolis, natus in Oppido Galeati (+ 30.08.1756)
Melina Francesco, nipote prediletto(!) di Michele Angelo Melina curtalensis incolae huius Terrae Girifalci ( + 11.03.1756).
Piroso Domenico, loci Palermiti ( + 06.12.1759)
Quidam Peregrinus ex casalibus Regii uxoratus nomine Paulus (+ 26.01.1760)
Sangiuliano Nicola, Loci Galeati Diocesis Squillacensis, (+ 13.09.1755)
Sorrentino Cecilia, Loci Palermiti, famula Notarii Vito Cimino.
Sulla Vincenzo Terrae S. Flori ( + 04.04.1755)
Tavano…, filius di Agazio Doctoris Physici Borgiae e di Campise…(+27.12.1757)
Ventura Magdalena Civitatis Pitii ( +26.11.1755)
a situazioni di fatto
Bongiorno Domenico, solutus filius di Paolo e di Elisabetta Vaiti (+23.10.1762)
Bongiorno Tommaso, filius solutus di Paolo e di Elisabetta Vaiti (+ 20.10.1761) morbo epilettico perculsus
Migliazza Antonio, filius solutus di…e di Vitaliano Caterina (+ 01.02.1757) di anni 43 indipendente
Proganò Giovanni, solutus filius di Domenico (+ 09.12.1762) di anni 27
Proganò Onofrio, filius solutus di Vito e di de Jesu Anna (+ 26.12.1761)
Sciacchitano Anna, filia soluta di…(+ 25.09.1758)
Sestito Caterina, filia soluta Notarii Petri Sestito (+ 03.09.1757) di anni 58
Tolone Elisabetta, soluta, domi Petri Pauli Tolone nepotis (+ 03.08.1760) di anni 60
Vitaliano Giovanni, filius solutus Doctoris Phisici Scipione (+03.01.1759) di anni 56 anni.
Filius/filia solutus/a , indipendente, maggiorenne.Sono, diremmo oggi, i bamboccioni, cioè quei giovani che pur raggiunta da un pezzo la maggiore età vivono in famiglia. E’ da dire, però, che per quanto riguarda i “filii soluti ” o le “filiae solutae” dalla lettura dei relativi atti si evince che la loro permanenza in famiglia era in dipendenza di altre motivazioni del tutto diverse da quelle che non entusiasmano i nostri giovani a formarsi un proprio nucleo di famiglia.
a situazioni particolari
de Fusto Vincenzo e Cannito Elisabetta, ut dicitur, sponsis defuturo (Atto 05.11.1758). ????
Gareri Nicola vir, ut apertur, Lucretiae Miraldo (+ 30.08.1756)
Salamone Alfonso vir, ut dicitur, Magdalenae Ventura (+Atto 26.11.1755)
Santa exposita et nutrita domi Dominici Palaria (+ 26.05.1761)
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Sepoltura dei defunti
La sepoltura dei defunti veniva eseguita nelle Chiese, sotto i pavimenti vi erano dei loculi, o grandi vasche nelle quali venivano deposte le salme avvolte in un lenzuolo, o sudario.La sepoltura di solito avveniva prima delle ventiquattro ore dal decesso. Solamente in determinati casi, quali quelli soggetti a licenza-permesso della Curia Vescovile o per altri motivi, la sepoltura era rinviata seguenti die.Si racconta che, non siamo in grado di dire quanto ci sia di vero, nello scoperchiare la botola per deporre una salma gli addetti al pietoso compito abbiano scorto un cadavere posizionato nell’atteggiamento di alzare il coperchio, se vero, trattossi di un defunto risvegliatosi da morte apparente.
Le Chiese in cui avvenivano le sepolture erano le due che sorgevano ai Pioppi Vecchi ed erano attaccate l’una all’altra, la Chiesa Matrice e quella dedicata all’Immacolata, la Chiesa di San Rocco, la Chiesa del Convento dei Riformati e la Chiesa di Santa Maria delle Grazie del Convento dei Padri Predicatori di San Domenico, divenuta Chiesa Parrocchiale di Girifalco. Di seguito la dislocazione delle sepolture così come siamo riusciti a sintetizzare:
Chiesa Matrice (Pioppi Vecchi)…………………..253
Chiesa dei Padri Riformati…………………………137
Santa Maria delle Grazie (attuale Matrice)…….44
Chiesa di S. Rocco………………………………………..1
Chiesa SS.ma Immacolata C.ne………………………1
Totale…………………………………………………436
La non corrispondenza fra i casi di mortalità (443) registratisi nel periodo e la dislocazione delle sepolture (436) nelle varie chiese è dovuta alla illeggibilità di alcuni “Atti”.
Perchè una sola sepoltura nella Chiesa di San Rocco? Si deve tenere presente che la Chiesa del Nostro Santo Patrono all’epoca costituiva una Parrocchia e come tale, al pari della Matrice, esercitava la sua giurisdizione su una parte del paese ai cui casi di necessità era chiamata a provvedere. Di norma, dunque, ai defunti veniva data sepoltura nelle Chiese, ma non era raro il caso di imbattersi in Cappelle Mortuarie costruite a bella posta da alcune famiglie per i loro defunti. In Contrada Castaneto, infatti, s’innalzano ancora i ruderi di quella che fu una Cappella Mortuaria costruita dalla famiglia Tolone.
Questo modo di dare sepoltura ai defunti fu praticato sino al XIX secolo, all’avvento dell’Era Napoleonica.
Con l’Editto del 12.06.1804 che Napoleone emanò da Sain-Coud della sepoltura dei defunti, sino allora prerogativa esclusiva della Chiesa, si faceva carico l’Autorità Civile con la costruzione dei Cimiteri.Le disposizioni di Napoleone furono estese in tutti i territori che al tempo cadevano sotto l’influena francese. Le motivazioni alla base dell’Editto di Sain-Cloud erano non solo di carattere igienico, ma anche di carattere ideologico in ossequio a uno dei principi, Egalitè-Uguaglianza, che stavano alla base della Rivoluzione Francese. L’Editto di Saint-Cloud in particolare stabiliva che le tombe venissero poste fuori dei centri abitati, in luoghi soleggiati e arieggiati, e che fossero tutte eguali.Solamente in casi eccezionali, per i defunti illustri, era consentito che sulla tomba fosse scolpito un epitaffio. L’Editto di Napoleone suscitò all’epoca vive reazioni, specialmente nel mondo culturale.Dei letterati dell’epoca che presero parte all’acceso dibattito ricordiamo Ugo Foscolo che nel 1806/18007 pubblicò I Sepolcri.
A Catanzaro il Cimitero fu inaugurato il 06.01.1856, a Jacurso… aprì i battenti nel 1872. A Girifalco, invece, fu costruito nel 1876 come rilevasi dal millesimo impresso sulla sommità dell’arcata del cancello del vecchio Cimitero. Fu inaugurato dal Sindaco del tempo, …Autelitano (Così come molti anni fa ci ebbe a riferire il Maestro, di nostra cara memoria, N.H. Concettino Autelitano).
I Registri Parrocchiali erano soggetti al controllo dell’Autorità Diocesana che apponeva sugli stessi le relative vidimazioni in occasione delle visite pastorali. Dai visti che abbiamo riscontrato si rileva che i controlli avevano scadenza annuale: Visitatus fuit Girifalci Eac die 26 mensis Ianuarii 1757; Exhibitus fuit Girifalci hac die 11 mensis Aprilis 1758; Visitatus fuit hic Liber…hac die 5 Maggio 1759; Visitatus fuit hac die 6 Ottobre 1760; Visitatus fuit …visitatione Girifalci hac die 19 Maggio 1761 ;Visitatus hac die 4 Agosto 1762.
Fonti:
Archivio Parrocchiale di Girifalco
P.E. Commodaro, La Diocesi di Squillace attraverso gli ultimi tre Sinodi (1754-1784-1889).
Ernesta Bruni Zadra, Memorie Di Un Borbonico, Edizioni ABS Reggio Calabria
Egr. Sig. Salvatore,
sto sviluppando l’albero genealogico della famiglia Calamonici (da cui deriva la famiglia Colamonici, per errore al Comune di Napoli ai figli del mio trisavolo Domenico Antonio -1801 di Monteleone). Sarei lieto di avere maggiori informazioni sui Calamonici presenti in Girifalco. Grazie