MATTMARK

STORIA DI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA

Una fedele e toccante rievocazione storica di Saverio Basile e Francesco Mazzei

San Giovanni in Fiore, il grosso centro della provincia di Cosenza, noto alle cronache per “Giovacchino da Fiore, il calavrese di spirito profetico dotato” e per i ricercati prodotti del suo artigianato, ha, purtroppo, il suo Giorno della Memoria!

Il 30 agosto, ogni anno, la cittadina silana fa memoria delle tristi giornate di fine agosto e d’inizio settembre di or sono esattamente 45 anni addietro!

Il 30 agosto del 1965 a Mattmark, in Svizzera, sommersi sotto una valanga di ghiaccio perirono centoeotto lavoratori dei quali sette provenienti da San Giovanni in Fiore!

Le strade del progresso sono, sì, impregnate del sudore dei lavoratori !, è, questa, la condizione dell’uomo che deve procurarsi il pane con il sudore della propria fronte, ma non è scritto che debba necessariamente lasciare la pelle sul posto di lavoro!

Ricordiamo che in quei giorni un’ondata di sdegno e di commozione corse per tutto il paese. Delle 108 vittime, infatti, cinquantasei erano lavoratori italiani!

Lo sdegno fu unanime in quanto ciò che era successo a Mattmark era da tempo annunciato, la montagna, come la stampa in quei giorni evidenziava e denunciava, nonostante slittasse, scendesse a valle, chi di dovere si mostro più preoccupato ed attento a che i lavori si concludessero nei tempi prestabiliti che adottare le necessarie misure di sicurezza!

E’ un enorme tributo che i lavoratori spesso pagano per fare la cosa più normale del mondo, lavorare!

Mattmark, con i lavori di costruzione della diga e delle centrali Zermeiggern e Stalden rappresentava un’opportunità di lavoro da non lasciarsela scappare – il lavoro c’era…la paga era buona…la mensa ottima…i capi erano persone umane!-, al momento della sciagura, infatti, vi lavoravano una cinquantina di sangiovannesi.

Ma il nome della cittadina svizzera era destinato ad entrare nel cuore, nella storia di San Giovanni in Fiore in modo così doloroso!

Nel contesto della memoria collettiva della cittadina silana è venuta ora ad inserirsi quale “Libro della Memoria” una pregevole pubblicazione  MATTMARK STORIA DI UNA TRAGEDIA ANNUNCIATA edita da Pubblisfera. E’ un lavoro fatto a quattro mani. Gli autori, Saverio Basile e Francesco Mazzei, non hanno bisogno della nostra presentazione perchè già noti al grosso del pubblico per il loro impegno nella pubblicistica regionale e non. Basile e Mazzei fanno una rievocazione realistica di quelle tristi giornate. Scorrendo le pagine si respira l’atmosfera grave, di ansia, di spasmodica attesa, di speranze che in quei giorni pesava su San Giovanni in Fiore a cui nel susseguirsi delle notizie toccò porre fine al Sindaco del tempo, Giuseppe Oliverio, con una sconfortante espressione, non ci rimane che piangere!

L’esposizione dei fatti, ci sia consentito il termine, è onomatopeica in quanto si sente, si vede ciò che è scritto, ciò che viene letto! E’ una pubblicazione tutt’altro che celebrativa, per l’occasione, la ricorrenza e niente più! E’ un lavoro documentale perchè documentato dalle testimonianze dirette da chi visse quelle giornate e che per miracolo non lasciò la pelle come toccò in sorte ai  compaesani e compagni di lavoro. Per la cronaca, lo stesso Basile coautore del lavoro fece parte della delegazione ufficiale che in quei giorni si portò a MATTMARK sul luogo della sciagura.

Vi si raccontano storie di toccante umanità: Chi era partito per raggranellare una certa somma per comprarsi una macchina per fare il noleggiatore; chi era partito perchè “…doveva comprare gli arredi per lo studio medico della figlia”; chi era partito – ironia della sorte!- con spirito di obbedienza al proprio genitore, già emigrato in Svizzera, così come avrebbe obbedito al Padre Celeste se invece la sua vocazione ecclesiastica si fosse potuta concretizzare con il bianco saio dei Padri Domenicani.

La pubblicazione di Basile e Mazzei, come abbiamo detto, non si limita alla rievocazione del doloroso avvenimento. Vi sono squarci socio-storici di una cittadina in cui il fenomeno dell’emigrazione con tutte le sue problematiche è stato presente nel passato, ma che purtroppo ” ancora oggi, in pieno Terzo Millennio, il fenomeno dell’emigrazione continua…solo che oggi è cambiato il tipo di valigia, non più di cartone.”

A margine delle nostre note non possiamo sottacere la bella “Presentazione” di Annarosa Macrì. In poco più di due paginette la Macrì con accenti struggenti e stringenti, quasi pieni di rabbia, evidenzia il fenomeno dell’emigrazione in tutta la sua drammaticità. E addita, la Macrì, il lavoro di Basile e Mazzei alla gioventù studiosa perchè non dimentichi le proprie origini, i genitori e, anche se tra le righe, propone a giusta ragione, l’entrata  della pubblicazione nelle Scuole di San Giovanni in Fiore.

” Dovrebbero impararli ad uno ad uno, questi nomi, i ragazzi delle scuole di San Giovanni in Fiore, come una dolente litania civile, per non dimenticare chi sono i loro padri…”

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