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Pagghiaru s. m., capanna di paglia, misero rifugio; i falò in occasione delle festività del Corpus Domini e di Sant’Antonio.
Palaia ( greco palaios palaiòs ) n. pr., vecchio, antico.Cognome molto diffuso a Girifalco.
Paleddha ( latino pala ) s.f., scapola.
Palettò ( inglese paletot; francese paltò, paletò ) s.m., pastrano, cappotto.
Pampini ( latino pampinus ) s. m., foglie in genere. Le foglie secche del castagno venivano raccolte per lettiere degli animali.
Paniculu ( latino panicula; francese panicule ) s. m., granturco, mais, granone.
Pannizzi s.m., fasce di tela usate per avvolgere i neonati.
Papatulu ( greco biz. Papàs papas , prete di rito ortodosso ) s. m., dolce votivo che in segno di devozione si porta in chiesa per essere benedetto.
Papellu ( spagnolo papel; inglese paper ) s. m., carta scritta, scartafaccio, lungo e prolisso documento.
Parrasia ( greco parrhsia parresia ) s. f., libertà di parola, schiettezza nel parlare, fare un gran parlare.
Parrera ( francese perrière ) s. f., pietraia, falda-vena di pietra, cava di pietra.
Partugallu ( spagnolo portugal ) s. m., arancia.
Passuli ( latino passus part. di pando ) s. m., uva passa.
Pastiddha ( latino pastillus ; spagnolo pastilla ) s. f., pastiglia, pillola; cisti, ghiandola linfatica; castagne infornate.
Pastranu ( spagnolo Pastrana, città della Spagna ) s. m., cappotto militare.
Patramma, patrassa, patratta ( latino pater+il possessivo usato come enclitica ) s. m., mio padre, suo padre, tuo padre.
Patraterculu! ( latino pater + Hercules ) escl., per padre Ercole! Per Ercole!
Peda ( latino pes, pedis ) s. m., piede. Oltre ad indicare una parte anatomica del corpo umano è presente nella terminologia agreste riferito a qualsiasi pianta di ortaggi. F.: Chiantai na decina de peda de pipi, ho piantato dieci piantine di peperoni.
Pellaru ( latino pello ) s. m., percossa, colpo, schiaffo. Frs.: Ti dau nu pellaru, ti dò uno schiaffo!
Pendina avv., verso sotto, verso la pianura.
Percia ( francese perche ) s.f., pertica.
Perciara ( francese percer ) v., forare, bucare, traforare, capire.
Perciato ( latino percisus ) , capito.
Pertusu ( latino pertusum sup. di pertundo opp. da aperto ) s. m., pertugio, foro; nell’accezione dialettale indica l’ano.
Petrata ( spagnolo pedrada ) s. f., sassata.
Petrusinu ( latino petroselinum ) s. m., sedano. F.: Petrusinu d’ ogni minestra, per dire di persona ficcanaso, impiccione…….
Piarzicu ( latino persicus/persica ) s. m., pesco/pesca. Il pesco è originario della Cina, ma in Europa giunse dalla Persia, donde il nome, e i Romani ne diffusero la coltivazione.
Pica ( latino pica ) s. f., gazza.
Picula ( latino picula ) s. f., il defecare del morente. F.: Lu malatu jiu la picula. L’ammalato/il morente ha defecato a letto!
Pidituazzualu ( latino pedes, peditis, pedone ) s. m., calpestìo, lieve rumore di passi.
Piespu ( nome preellenico ) n. pr., il fiume Pesipe, tra Girifalco e Cortale.
Pigghiara v., prendere, rubare, prendere in sposo/a; attecchire.
Pignata ( latino pinea ) s. f., pentola di terracotta a forma di pigna. F.: Li guai de la pignata li sa la cucchiara chi li vota, i guai della pentola li conosce il cucchiaio….
Pilaccu/cchi ( greco pelos pelòs ; vc. onomatopeica? ) s. m., fango.
Piritu ( latino peditum>pedo pedere; greco pureton puretòn ) s. m., peto,
Pirru ( greco peiros peiros ) s. m., trottola.
Pittara ( latino pingo) v., dipingere.
Pittu ( latino pingo ) s. m., materiale per dipingere.
Platea ( latino platea; greco plateia platea ) s. f., via ampia, piazza; termine usato in edilizia.
Posa ( latino phaselus ) s. f., fagioli.
Posata/Puasima ( latino pono ) s. f., deposito, sedimento del caffè nella “cicculatera “.
Posteraro ( latino posterus ) agg., seguente, che viene dopo, che viene in ritardo. F.: Annata posterara, annata in ritardo rispetto alla maturazione delle messi.
Poti’ha ( latino apotheca; greco apoteke, apoteke ) s. f., magazzino, bottega d’artigiano, esercizio commerciale.
Potì’hina ( latino impetiginem ) s. f., impetigine, erpete.
Poti’hìnu ( vedi poti’ha ) s.m., rivendita di sale e tabacchi.
Praccuacu ( latino persica praecocua ) s. m., pesca.
Praneta s. f., pianeta, destino.
Prescia, vedi deprescia
Presiantu ( francese priser ) s. m., estimazione, dono di nozze.
Prejara ( latino pretiare ) v., ammirarsi, compiacersi.
Prisa s.( latino prehendo ) f., presa, punto da quale viene immessa l’acqua nel canale d’irrigazione.
Prievita ( latino presbyter; greco presbuths presbutes ) s. m., prete, sacerdote.
Pristuna ( greco plasths, plastes ) s. m., uno dei piani laterali della madia.
Procopio ( greco prokopto prokopto ) n. pr., battitore, chi spinge avanti, chi percuote. Cognome diffuso in Calabria.
Promentìa ( latino promoveo/promitto ) agg., precoce. F.: Annata promentìa, annata precoce, in avanti in quanto alla maturazione delle messi.
Pruna ( latino prunum ) s. m., prugna.
Prunta s. f., campione, saggio.
Puandu/Puanducu ( latino pondus ) s. m., peso, fardello, incarico.
Pulieju ( latino puleium ) s. m., puleggio, menta romana, menta piccola. F.: Non si crìa nemmenu lu pulieju, non cresce nemmeno la mentuccia ( a proposito di un terreno improduttivo).
Puma ( latino pomum/pomus ) s.m., mele.
Puma de li ganghi ( francese pomette ) s. m., gote.
Pungira ( latino pungere ) v., pungere, offendere, punzecchiare.
Puntura ( latino pungo/punctura ) s. m/f., sia il pungolo, il bastone acuminato del bovaro, sia la polmonite.
Pupa ( latino pupa; francese poupèe ) s. f., bambola, fanciulla.
Pupulinijara v., parlottare.
Pùtrumu ( latino putredo ) s. m., marciume, fradiciume.
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